Il congedo di paternità resta fermo a 10 giorni, l’Italia agli ultimi posti in Europa quanto a parità di genere

L’occasione di estendere il congedo di paternità a tre mesi è rimasta accantonata e non ha ricevuto i fondi necessari.

Parità di genere adieu! L’occasione, troppo avveniristica, di estendere il congedo di paternità a tre mesi è rimasta accantonata e non ha ricevuto i fondi necessari. Con buona pace delle neomamme, che continueranno a sobbarcarsi il grosso delle assenze a lavoro per accudire i figli

Dieci giorni erano e dieci giorni sono rimasti: contro i 112 retribuiti al 100% per entrambi i genitori in Spagna, i 480 con una indennità dell’80% in Svezia e i 14 mesi della Germania. L’Italia rimane agli ultimi posti in Europa per la durata del congedo, che rimane a 10 giorni.

Il congedo di paternità fu introdotto in Italia nel 2012, in seguito alla Direttiva europea 2010/18. All’inizio era stato previsto un congedo di un unico giorno, ma negli anni successivi è stato allungato e al momento è – fermo – a 10 giorni.

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Quasi tutti i Paesi europei hanno previsto questa possibilità per i padri, tranne Austria, Croazia, Germania, Lussemburgo e Slovacchia. Portogallo e Spagna prevedono il tempo più lungo in assoluto: rispettivamente 5 e 12 settimane.

Ancora una volta, insomma, l’Italia sta rimanendo indietro.

Sarebbe stato apprezzabile se la Ministra Bonetti si fosse assunta le sue responsabilità e avesse pubblicamente spiegato perché il Governo non aumenterà di un solo giorno il congedo di paternità – scrive  la deputata Giuditta Pini. Non lo ha fatto. Lo faremo noi, e continueremo a lottare. La mia legge per portarlo a 120 giorni è ancora lì.

Se davvero il Governo vuole puntare sulla parità (e anche a dare soluzione alla denatalità), il congedo di paternità deve essere previsto. Non ci sono alternative.

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