Se siete dei consumatori attenti dal punto di vista degli acquisti responsabili e del rispetto per l'ambiente e se desiderate mettervi in proprio, tra i vostri progetti per il futuro potrebbe essersi inserita la possibilità di aprire un negozio di prodotti biologici. Il consumo di prodotti biologici e naturali, sia alimentari che per la cura della persona e della casa, è nettamente in crescita, così come dimostrano alcuni dati raccolti di recente per quanto riguarda il nostro Paese.
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Volete aprire un negozio bio? Se siete dei consumatori attenti dal punto di vista degli acquisti responsabili e del rispetto per l’ambiente e se desiderate mettervi in proprio, tra i vostri progetti per il futuro potrebbe essersi inserita la possibilità di aprire un negozio di prodotti biologici. Il consumo di prodotti biologici e naturali, sia alimentari che per la cura della persona e della casa, è nettamente in crescita, così come dimostrano alcuni dati raccolti di recente per quanto riguarda il nostro Paese.
La crisi economica, infatti, non sarebbe riuscita a fermare la crescita del biologico italiano, tanto che l’acquisto di prodotti biologici riguarderebbe ben 7 italiani su 10 .
Ciò avviene probabilmente sia per il desiderio di acquistare prodotti più sani, con la conseguenza di potersi dedicare ad un’alimentazione migliore e ad una cura della casa e della persona in cui vengano messe al bando sostanze potenzialmente nocive, sia per il desiderio di poter sostenere attraverso i propri acquisti lo stesso mondo del biologico, che prevede metodi di produzione attenti all’ambiente e l’esclusione in agricoltura dell’impiego di erbicidi e pesticidi e del ricorso a sementi OGM. Chiunque si trovi in linea con tale pensiero ed avesse la possibilità di avviare un’attività commerciale, probabilmente sarebbe tentato di rivolgersi alle opportunità offerte dalla diffusione in crescita dei negozi di prodotti biologici, anche grazie ad eventuali incentivi e opportunità di franchising.
I primi prodotti biologici sono comparsi sul mercato negli anni ’80 ed ora sono fortunatamente sempre più numerosi i punti vendita che li propongono sui propri scaffali. Il mercato in questo senso non è però assolutamente saturo nel nostro Paese, ragion per cui vi sono numerose località in cui un punto vendita dedicato al biologico non è ancora presente, spingendo i consumatori anche ad effettuare spostamenti piuttosto lunghi per poter acquistare ciò che non è possibile reperire a breve distanza da casa propria.
Consigli per l’avvio di un negozio di prodotti biologici
È molto importante innanzitutto individuare il punto più adatto per collocare il proprio negozio. Potrebbe essere vantaggioso scegliere di posizionarlo il più possibile nelle vicinanze delle zone più visitate di una determinata città, in modo che la propria vetrina possa essere notata da un numero di avventori il più possibile elevato. Si calcola che un negozio di prodotti biologici ben avviato possa garantire introiti giornalieri pari a circa 1500 euro, garantendo così la possibilità di coprire le spese iniziali nel giro di circa due o tre anni. Almeno inizialmente, un negozio di prodotti biologici di piccole dimensioni può essere gestito anche dal solo titolare, che in seguito potrà avvalersi di un collaboratore in caso di necessità.
Grande importanza per il buon avvio di un negozio di prodotti biologici viene assunta da parte delle occasioni di promozione del proprio punto vendita, che potrebbero essere realizzate attraverso l’organizzazione di incontri aperti al pubblico in cui vengano approfondite le tematiche relative al biologico, l’importanza per l’ambiente e per la salute legata al dare la propria preferenza ai prodotti biologici, i vantaggi connessi ad un cambiamento di abitudini ed alla scelta di un determinato prodotto biologico, naturale o alternativo rispetto a quanto comunemente in vendita nei supermercati tradizionali.
I negozi di prodotti biologici non rappresentano soltanto uno dei punti di riferimento per l’acquisto da parte di singoli clienti o di famiglie attente all’ambiente ed al benessere naturale, ma anche per coloro che decidano di organizzarsi nel dare vita ad un Gruppo di Acquisto Solidale (G.A.S.). che può essere formato da gruppi di persone che abitano in uno stesso condominio, che lavorano nel medesimo ufficio o azienda, o che provengono dal medesimo Comune di residenza. I negozi di prodotti biologici hanno la possibilità di mettersi a disposizione dei G.A.S. per l‘acquisto di prodotti biologici a prezzi vantaggiosi, per la raccolta della merce che i gruppi desiderano acquistare, ed offrendo loro degli spazi di ritrovo per la distribuzione di quanto richiesto, con incontri ed ordini che possono avvenire anche a cadenza settimanale.
Normative e fornitori
Prima di dare inizio alla propria attività è necessario informarsi in maniera approfondita riguardo alle normative che regolano l’ambito della produzione biologica, in modo a potersi rivolgere per l’approvvigionamento delle merci che verranno messe in vendita a fornitori sicuri.
In particolare, bisognerà tenere conto che: i prodotti agricoli dovranno provenire da terreni lontani da qualsiasi sorgente di coltivazione; i prodotti confezionati non dovranno contenere sostanze chimiche non ammesse dagli organismi di controllo del biologico per la loro conservazione; sia i prodotti alimentari che i prodotti cosmetici e per la detergenza della casa dovranno essere garantiti dai marchi di controllo per il biologico presenti in Italia (tra cui si trovano Icea, CCPB, Ecocert, Demeter). Per i prodotti non testati su animali è invece opportuno fare riferimento a Lav e Icea, mentre per i prodotti biologici alimentari e non provenienti dai Paesi di lingua tedesca, la sigla dell’associazione di riferimento è Bdih.
Costi di apertura
Foto: Archebio (Piombino Denese, PD)
Per quanto riguarda i costi e le dimensioni di un negozio di prodotti biologici, essi possono essere anche piuttosto ridotti. L’affitto non avrà un costo eccessivo se le dimensioni dei locali prescelti saranno contenute. All’inizio di un’attività nuova potrebbe essere opportuno non dedicare cifre eccessive all’arredamento del negozio, che potrà essere il più semplice possibile, magri orientato alla stessa filosofia di rispetto per l’ambiente del negozio stesso e quindi basato sulla ricerca di mobili e di espositori di seconda mano.
Grande importanza assume invece la qualità dei prodotti. I consumatori che si recano in un negozio di prodotti biologici sono solitamente molto attenti a ciò che cercano ed alla composizione per quanto riguarda gli ingredienti di ogni prodotto alimentare e non. Come già accennato, negozi di prodotti biologici di dimensioni ridotte, che ricordino le botteghe di una volta, possono essere gestiti anche da un’unica persona, con l’eventuale appoggio di un aiutante part-time.
Oltre alla possibilità di aprire in completa autonomia un negozio di prodotti biologici, nel nostro Paese sono sempre di più le opportunità di apertura di un punto vendita secondo la formula del franchising. Si entrerà cioè a fare parte con il proprio punto vendita, nuovo o già esistente, di una catena di negozi che porta un certo nome o marchio, solitamente già noto da parte dei clienti e ben consolidato, soprattutto se il progetto del franchising è già stato avviato da alcuni anni. Chi vive in un piccolo Comune tende solitamente a voler aprire un negozio autonomo, mentre nelle grandi città vi potrebbe essere l’opportunità di aprire un punto vendita affiliandosi ad una catena di negozi biologici già esistente che voglia espandere la propria attività.
Apertura di un negozio biologico indipendente
Se si desidera dare vita ad un punto vendita indipendente, si dovranno preventivare dei costi di avvio dell’ammontare complessivo tra gli 80 mila ed i 100 mila euro, calcolando le spese di affitto dei locali, l’acquisto di arredamenti e di attrezzature (ad esempio, se si deciderà per la vendita di prodotti freschi, sarà necessario l’acquisto di frigoriferi).
Sarà prima di tutto necessario presentare presso il proprio Comune una domanda ufficiale per l’apertura di una nuova attività commerciale secondo la tipologia prescelta. La domanda verrà dunque sottoposta da parte dello stesso comune alla ASL competente, che dovrà occuparsi di dichiarare l’idoneità delle condizioni igienico-sanitarie dei locali in cui sorgerà il punto vendita. Solo a seguito dei controlli effettuati da parte della ASL, sarà possibile dare l’avvio ufficiale alla propria attività.
Apertura di un negozio biologico in franchising
Negozi CuoreBio di Ecor
Nel caso si desideri optare per le opportunità offerte dal franchising, i costi di avvio dell’attività potranno variare a seconda delle dimensioni del punto vendita e del quantitativo di prodotti necessario per una prima fornitura all’avvio del negozio. I costi nel nostro Paese da questo punto di vista potranno variare tra i 20 mila ed i 200 mila euro, con riferimento sia a negozi di prodotti biologici alimentari e non di grande estensione (anche superiore ai 250 mq), sia per i punti vendita di dimensioni minori (dai 30 ai 50 mq), che prevedono la messa in vendita di prodotti biologici e erboristici, con destinazione prevalentemente cosmetica.
I costi per il franchising possono variare anche a seconda del fatto di avere già a propria disposizione un locale (in affitto o di proprietà) in cui allestire un negozio, oppure un punto vendita già avviato con il quale si desideri entrare a fare parte di una catena già nota e diffusa. Tra le catene che offrono la possibilità di aprire un negozio di prodotti biologici in franchising vi sono Cuorebio, Naturasì (), Negozio Leggero e Biobottega.
Finanziamenti per l’apertura di un negozio biologico
Se non si dispone di un elevato capitale iniziale per avviare un negozio di prodotti biologici senza alcun aiuto, è possibile ricorrere ad alcune possibilità di finanziamento. È possibile richiedere un finanziamento a fondo perduto, cioè un prestito che può essere concesso da un ente pubblico (regionale o statale, ad esempio), attraverso il quale si tendono ad avvantaggiare le nuove attività che giovani, disoccupati, associazioni, donne o cittadini residenti in zone del Paese considerate disagiate, vorrebbero avviare. Se il progetto verrà considerato idoneo a ricevere un finanziamento a fondo perduto, il denaro così ottenuto non dovrà più essere restituito.
Nel caso si scelga di rivolgersi ad un istituto di credito privato, poiché il proprio progetto non può ottenere un finanziamento a fondo perduto, esiste la possibilità di richiedere dei prestiti a tasso agevolato per l’avvio di una nuova attività. Si tratta di possibilità che possono essere offerte soprattutto da parte di istituti di credito che operino nell’ambito della finanza etica. È anche possibile ricercare agevolazioni destinate ai giovani imprenditori e imprenditrici o che siano rivolte alla crescita di un mercato molo settoriale, come quello relativo al biologico.
Per quanto riguarda i finanziamenti a fondo perduto, per ottenerli sarà necessario ricercare il bando di concorso adatto, eventualmente presentato all’interno della Gazzetta Ufficiale. Si può trattare, ad esempio, di bandi rivolti all’imprenditoria giovanile o femminile. I vincitori del concorso potranno ottenere finanziamenti a fondo perduto. Per partecipare ai bandi viene solitamente richiesti di presentare nei dettagli il proprio progetto, comprensivo delle spese previste per l’acquisto di locali, attrezzature, macchinari, strumenti informatici e eventuali ristrutturazioni.
In alcune occasioni le stesse catene di negozi biologici in franchising stipulano degli accordi con enti o associazioni nazionali in modo che sia possibile accedere a prestiti a fondo perduto per l’apertura di un punto vendita all’interno della propria catena. È bene dunque raccogliere in proposito il maggior numero di informazioni possibili direttamente presso la catena di negozi biologici in franchising di proprio interesse.
Marta Albè
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