“Cercasi 15 esperti a tempo pieno e a titolo gratuito”: il Ministero dell’Università pubblica un annuncio shock e poi lo ritira

Il Ministero dell'Università e Ricerca è finito nella bufera per aver pubblicato un avviso di selezione di 15 esperti altamente specializzati da impiegare a tempo pieno per ben 18 mesi, ma a titolo completamente gratuito. Dopo la pioggia di polemiche è stato annunciato il ritiro del bando dal Mur, che fa riferimento a "un errore tecnico". Una vicenda surreale in salsa italiana...

I giovani che vivono in Italia si sono ormai tristemente abituati a imbattersi in offerte di lavoro sottopagate e stage non retribuiti. Basta fare una breve ricerca sui vari portali online per rendersi conto di quanto sia disperata la situazione. Ma se a proporre un posto di lavoro a titolo gratuito fosse… il Ministero dell’Università e della Ricerca? Sta facendo discutere – e non poco – una vicenda che risale a qualche giorno fa e che riguarda un bando lanciato dal Mur per reclutare 15 “esperti ad elevata specializzazione” da inserire nel “nucleo di coordinamento delle attività di analisi, studio e ricerca”.

Requisiti richiesti: laurea magistrale in settori come economia, matematica o ingegneria. Nell’avviso si specifica, inoltre, che si tratta di un impiego a tempo pieno, dalla durata di 18 mesi (eventualmente prorogabili).

Ma c’è un piccolissimo “dettaglio” che non è sfuggito agli utenti. Nel bando, pubblicato lo scorso 7 marzo, viene chiarito che le prestazioni in questione sono a titolo gratuito. “Il Ministero provvederà a stipulare con i suddetti esperti contratti di lavoro autonomo a tempo determinato e a titolo gratuito, senza alcun vincolo di subordinazione” si legge successivamente.

annuncio bando mur titolo gratuito

@MUR

Insomma, un caso di sfruttamento a regola d’arte, come hanno fatto notare tantissime persone sui social, prendendo di mira la ministra Anna Maria Bernini.

Un bando per esperti al ministero dell Università a titolo gratuito! – ha commentato indignata Emiliana Alessandrucci, presidente del Colap (Coordinamento libere Associazioni professionali) – Ma dico il ministro lavorerebbe senza compenso? E pensare che il parlamento in fretta e furia sta approvando una legge sull’equo compenso e il Governo, che questo parlamento sostiene, promuove un bando del genere! Sfruttamento, precariato e mancanza di rispetto.

Solo una decina di giorni dopo, però, il Mur si è accorto del pasticcio ed è intervenuto facendo dietrofront, ritirando il controverso bando su richiesta della ministra Bernini, che ha annunciato l’apertura di un’indagine per accertare le responsabilità del caso. Secondo quanto riferito nella comunicazione ufficiale pubblicata il 21 marzo, si è trattato di “un errore tecnico nella sua stesura”.

“Il contenuto e i termini dell’avviso pubblico non rispecchiano la volontà e il modo di procedere del Ministero, che considera il lavoro comunque configurato un valore cui deve corrispondere sempre un’adeguata retribuzione” si legge nella nota.

Dobbiamo davvero credere a questa versione? I dubbi restano. Ma una cosa è certa: tutta questa vicenda è a dir poco imbarazzante… Errare è umano, ma accorgersi di una svista del genere dopo oltre dieci giorni è assurdo (e un po’ sospetto).

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Fonte: MUR 

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