Bonus mamme 2024: perché l’aiuto per le lavoratrici con due figli non è stato erogato a gennaio?

Non c’è alcun bonus mamme nella busta paga di gennaio: l’Inps non avrebbe ancora diramato le indicazioni operative perché i consulenti del lavoro diano poi mandato ai datori di lavoro per attivarsi. Ma quanto dovuto a gennaio verrà recuperato successivamente. Il bonus contributivo in busta paga sarà in ogni caso pari a un massimo di 250 euro mensili, ma per il riconoscimento dell'agevolazione serve una comunicazione all'azienda da parte della lavoratrice

Nella busta paga di gennaio manca l’erogazione del bonus per le mamme lavoratrici con almeno due figli, che sarà comunque recuperato in un secondo momento. Per quale motivo?

Per rendere operativa l’agevolazione sarebbe di fatto mancato un passaggio: ci sarebbero da fare ancora verifiche sulla base della normativa sulla privacy per quanto riguarda l’opportunità di valutare un rapporto più diretto con le aziende, accedendo ai codici fiscali dei dipendenti.

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Quanto dovuto a gennaio verrà recuperato poi.

Lo chiarisce l’Inps in una circolare sulla misura contenuta nella Legge di Bilancio che prevede l’esonero della contribuzione previdenziale a carico delle lavoratrici (9,19% della retribuzione) fino a un massimo di 3mila euro su base annua che hanno almeno tre figli fino al 18esimo anno dell’ultimo figlio.

A chi è destinato il bonus mamme

In via sperimentale per il 2024 l’agevolazione è estesa alle mamme di almeno due figli fino al compimento del decimo anno dell’ultimo figlio.

Vale per le dipendenti del settore pubblico e privato e anche per quelle del settore agricolo mentre sono escluse le lavoratrici domestiche. Vale per i contratti di apprendistato e per il lavoro in somministrazione.

L’agevolazione parte al momento della nascita del secondo figlio per quest’anno e del terzo figlio nel 2025 e 2026 e si conclude con il compimento del diciottesimo anno dell’ultimo figlio per le mamme con tre figli e al decimo anno dell’ultimo figlio nel 2024 per le lavoratrici con due figli.

La circolare chiarisce che è necessario comunicare all’Inps il numero dei figli e il loro codice fiscale o direttamente o tramite il datore di lavoro.

L’esonero massimo è di 250 euro euro al mese e di fatto quindi esaurisce l’esonero massimo che si potrebbe avere con il taglio di sei punti previsto dalla legge di bilancio per i lavoratori la cui retribuzione non superi la soglia massima di 2.692 euro. L’esonero lascia, comunque, ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

Ricapitolando, l’esonero contributivo a carico della lavoratrice sarà automaticamente applicato:

  • per il 2024, fino ai 10 anni del figlio più piccolo, per le madri con due figli
  • per il 2024-2026, fino ai 18 anni del figlio più piccolo, per le madri con tre o più figli

Se il rapporto di lavoro dipendente interviene successivamente alla nascita del secondo o terzo figlio, l’agevolazione si applica dal primo mese di assunzione.

Come fare domanda

La lavoratrice, in presenza dei requisiti, deve chiedere al datore di lavoro l’applicazione dell’esonero comunicando il numero dei figli e i relativi codici fiscali. Il datore di lavoro esporrà quindi i dati nelle denunce retributive.

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