La prima azienda del Sud Italia a sposare la settimana corta prevede una riduzione dell’orario di lavoro settimanale da 40 a 36 ore.
Aumenta la produttività, riduce lo stress e combatte anche la crisi climatica: a noi la settimana lavorativa corta piace davvero tanto, ma è una realtà che in Italia stenta ancora a decollare. Tranne rare eccezioni
Se nel mondo si allunga la lista dei Paesi che stanno optando per la settimana lavorativa di quattro giorni o la stanno già sperimentando – tra questi ci sono il Regno Unito e la Spagna, che recentemente ha lanciato un progetto pilota con cui ha proposto alle aziende di far lavorare i dipendenti quattro giorni anziché cinque per ridurre i casi di burnout, aumentati in seguito allo scoppio della pandemia – qui in Italia è ancora una considerazione che lascia il tempo che trova.
Eppure, l’idea di lavorare un giorno in meno fa gola a tante persone e i vantaggi sono numerosi, non solo perché in questo modo si avrebbe più tempo libero a disposizione e i livelli di produttività sarebbero più alti, come rivelato da alcune ricerche, ma anche perché aiuterebbe a combattere la crisi climatica. La settimana corta porterebbe infatti ad una riduzione significativa delle emissioni di gas serra e, quindi, dell’inquinamento.
Cosa aspettiamo allora?
Non se l’è fatto ripetere due volte questa azienda campana che fa consulenza strategica alla Pubblica Amministrazione, la PA Advice, e che ha deciso di puntare dritto alla riduzione del tempo lavorativo in ufficio.
L’iniziativa coinvolge 43 professionisti con un’età media di 35 anni e prevede una riduzione dell’orario di lavoro settimanale da 40 a 36 ore a parità di stipendio e risultati da raggiungere.
PA Advice è così la prima azienda del sud Italia ad adottare finalmente questa misura, una scelta rivoluzionaria che lancia un importante messaggio al resto del Paese: il benessere psicofisico del dipendente è la vera ricchezza di un’azienda.
La volontà di assicurare ai nostri professionisti un ambiente di lavoro flessibile e meno stressante nasce dalla convinzione che la soddisfazione e la serenità di un dipendente siano un enorme valore aggiunto per tutta l’azienda – dichiara Massimo Colucciello, CEO di PA Advice. Dopo l’esperienza estremamente positiva dello smart working, siamo sicuri che questo nuovo passo ci confermerà ulteriormente che il valore di un talento non si misura nelle ore trascorse in ufficio ma nei risultati ottenuti.
Secondo la classifica 2020 stilata dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, se in Germania, al primo posto in classifica, si lavora una media di 26 ore alla settimana, in Italia (al 12° posto) si registrano invece 30 ore settimanali, dato che supera anche la media europea pari a 29 ore. Un carico di lavoro che tuttavia non sempre corrisponde a livelli di produttività altrettanto elevati, come dimostra lo stesso report: il nostro Paese, nonostante un maggior numero di ore lavorate, si colloca infatti tra gli ultimi posti in classifica in termini di rendimento.
Ottima mossa allora! Speriamo che, a piccoli passi, sempre più realtà aziendali italiane facciano lo stesso.
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