A Roma arriva il primo esempio italiano di bar del tempo. Ricordate lo Ziferblat di Londra e lo Slow Time Cafe in Germania, dove il caffè non si paga e solo il tempo è denaro? Finalmente l'idea è stata importata nella capitale. AntiCafé ha aperto il 20 giugno 2014 in zona Piazza San Giovanni.
A Roma arriva il primo esempio italiano di bar del tempo. Ricordate lo Ziferblat di Londra e lo Slow Time Cafe in Germania, dove il caffè non si paga e solo il tempo è denaro? Finalmente l’idea è stata importata nella capitale. AntiCafé ha aperto il 20 giugno 2014 in zona Piazza San Giovanni.
AntiCafé è nato per promuovere un modo nuovo di concepire la condivisione di uno spazio dove studiare, lavorare o incontrare persone nuove. Gli ideatori del progetto vogliono cambiare il concetto stesso di caffetteria, in modo che diventi un luogo aperto a freelance, imprenditori, sognatori e a tutti coloro che vogliano essere i protagonisti di un cambiamento.
Il tutto ha preso forma grazie all’omonima start up francese nata a Parigi ad aprile 2013. Lo sviluppo del progetto ha portato all’apertura del primo AntiCafé a Roma. AntiCafè è aperto tutti i giorni e tutto il giorno, anche il sabato e la domenica. Da qui si potrà lavorare o consultare liberamente il web grazie al WiFi illimitato.
Infatti, per pochi euro all’ora, AntiCafé offre senza limite caffè e tè, spuntini dolci e salati, frutta di stagione, WiFi veloce, accesso a proiettori stampanti e scanner. Inoltre c’è la libertà di portare con sé da fuori cibo e bevande senza problemi.
Questo spazio di condivisione è pensato sia per il lavoro che per il divertimento. AntiCafé si propone infatti come il luogo ideale per lavorare ad un nuovo progetto, portare avanti una start up, trovare nuovi collaboratori, studiare per preparare gli esami o semplicemente chiacchierare con gli amici e giocare con i giochi da tavolo. Qui troverete uno spazio dedicato ad ognuna di queste attività. AntiCafé, più che un bar, è dunque un vero e proprio coworking di nuova generazione. Siete pronti a provarlo?
Marta Albè
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