Andare in pensione a 40 anni: il sogno di tutti sbandierato dal movimento FIRE. Ma è davvero possibile oppure non è sostenibile per l’Italia e per il mondo?
La tendenza emergente nella Scandinavia verso il sogno della pensione a 40 anni, alimentato dal movimento FIRE (Financial Independence, Retire Early ovvero “Indipendenza finanziaria, pensione precoce”), sta suscitando dibattiti contrastanti sul futuro del lavoro e del benessere sociale. Nato nel 1992, il suo successo è iniziato solo negli anni 10 del 2000.
Questa concezione accattivante si basa sull’idea di accumulare risparmi durante gli anni di lavoro, investirli saggiamente e ritirarsi in giovane età per godersi una vita da pensionati. In pratica FIRE propone un piano pensionistico fai-da-te risparmiando il più possibile (fino al 75% del reddito) per poi investire parte del capitale accumulato per incrementarlo rapidamente e poter campare di rendita arrivato ai 40 anni.
Tuttavia, dietro questa visione idilliaca si celano rischi e implicazioni significative. In primo luogo il modello FIRE è fondamentalmente individualista e capitalista, promuovendo l’indipendenza finanziaria a discapito del welfare collettivo. Ciò potrebbe minare i sistemi di sicurezza sociale consolidati della Scandinavia, mettendo a rischio la solidarietà e l’equità sociale.
Non sembra essere un modello sostenibile
La prospettiva di una pensione così precoce solleva anche interrogativi su quale sia il vero scopo del lavoro e della vita. Se da un lato il desiderio di liberarsi dal peso del lavoro può essere comprensibile, dall’altro ci si interroga sul significato stesso del lavoro e sulla sua importanza nel plasmare l’identità e il senso di realizzazione individuale.
Questa ricerca della libertà attraverso la fuga dal mondo del lavoro potrebbe riflettere una cultura dell’intrattenimento e del consumo immediato che promuove la gratificazione rapida a discapito della crescita personale e del contributo alla società.
Inoltre, mentre il movimento FIRE può sembrare attraente in un contesto di abbondanza economica come quello della Scandinavia, i suoi principi potrebbero non essere sostenibili a lungo termine se adottati su vasta scala. Un’eccessiva adesione a questo modello potrebbe infatti compromettere l’integrità dei sistemi economici e sociali esistenti, creando divisioni e disparità all’interno della società.
Al momento, poi, non sembra che i governi scandinavi siano propensi ad accogliere l’idea della pensione a 40 anni, ritenendo che la linea lavorativa debba essere mantenuta per garantire la prosperità e il benessere collettivo. Tuttavia il dibattito continua, alimentato da sostenitori e critici del movimento FIRE.
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