Anche il Portogallo dice sì alla settimana corta: i dipendenti lavoreranno quattro giorni alla settimana (senza tagli allo stipendio)

Si parte con un periodo di prova di sei mesi, che potrebbe estendersi anche nel 2024 se l'iniziativa avrà un riscontro positivo

Presto il Portogallo adotterà la settimana lavorativa di quattro giorni, senza il taglio dello stipendio: per un periodo di sei mesi, nel corso del 2023, aziende e dipendenti sperimenteranno la soluzione della settimana lavorativa più corta – prima di un periodo di valutazione finale volto a confrontare pro e contro dell’iniziativa che potrebbe estendersi, in caso di valutazione positiva, fino al 2024.

L’iniziativa è da mesi allo studio da parte del Governo portoghese. Dopo una serie di sondaggi, la Ministra del Lavoro Ana Mendes Godinho ha affermato che molte aziende sul territorio nazionale si sono dette disposte a modificare l’orario lavorativo dei propri dipendenti per garantire loro più tempo libero, a fronte di uno stipendio inalterato.

Allo stesso modo, anche molti dipendenti hanno dichiarato di preferire lavorare meno giorni per avere più tempo da dedicare ai propri hobby o da trascorrere con amici e familiari. La decisione di aderire all’iniziativa, infatti, è su base volontaria sia per le aziende che per ciascun dipendente, che può scegliere se lavorare o meno il venerdì, ed è reversibile in qualsiasi momento.

Secondo la Ministra le aziende, soprattutto quelle che si occupano di servizi, sentono sempre più forte l’esigenza di rimodulare gli orari di lavoro per permettere ai propri dipendenti di conciliare al meglio vita privata e lavorativa.

Non è la prima volta che il Portogallo si avvicina alla settimana lavorativa più corta: già nel periodo fra il 1999 e il 2014, il Governo aveva concesso alle aziende sul territorio nazionale di introdurre la settimana lavorativa di quattro giorni ma con una riduzione dello stipendio pari al 20% per i dipendenti che aderivano all’iniziativa.

Ora, invece, le associazioni sindacali del Paese si sono dette favorevoli a sperimentare l’iniziativa e a discutere del nuovo orario lavorativo – ma solo a patto che esso non comporti decurtazioni dello stipendio o aumento del carico di lavoro per i dipendenti che scelgono di aderire.

Qualche giorno fa vi avevamo parlato dell’introduzione della settimana lavorativa corta (quattro giorni da 9 ore e il venerdì da 3 ore) in un’azienda di Pordenone, dopo un referendum promosso fra i dipendenti che aveva visto il tempo libero preferito a uno stipendio più alto.

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Fonte: Diário de Notícias

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