Food for Profit, il documentario sugli allevamenti intensivi, vince il Festival CinemAmbiente

Il 27° Festival CinemAmbiente ha visto tra i premiati anche “Food for Profit” per la coraggiosa denuncia fatta attraverso la pellicola e per meglio aver saputo coniugare i temi ambientali e la dimensione sociale

Il 27° Festival CinemAmbiente si è concluso ieri, domenica 9 giugno 2024, con la cerimonia di premiazione tenutasi al Museo Nazionale del Cinema – Mole Antonelliana. Quest’anno, la manifestazione ha proposto una selezione di 44 titoli, visibili gratuitamente online fino al 18 giugno sulla piattaforma OpenDDB, con una capienza di 500 accessi per ciascun titolo.

Il Premio Asja per il miglior documentario della sezione internazionale è stato assegnato a The Battle for Laikipia di Daphne Matziaraki e Peter Murimi. La giuria ha lodato il film per la sua narrazione coinvolgente, che esplora l’eredità del colonialismo britannico in Kenya e gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici sulle comunità indigene. Il film offre una visione equilibrata dei conflitti per la terra e le risorse, distinguendosi per le riprese magistrali e l’intimità con i personaggi.

La giuria ha inoltre conferito una menzione speciale a Once Upon a Time in a Forest di Virpi Suutari, apprezzato per le straordinarie riprese della biodiversità e la colonna sonora coinvolgente, che riesce a trasmettere l’amore per la natura direttamente al cuore del pubblico

Il Premio SMAT per il miglior cortometraggio della sezione internazionale è stato vinto da The Feast di Rishi Chandna. La giuria ha elogiato la leggerezza nella narrazione e la potenza delle immagini, evidenziando la forza delle donne nel gestire il sistema ittico e promuovere la tutela ambientale. Una menzione speciale è stata attribuita a Bat Boy di Aaron Lemle, per la capacità di affrontare tematiche complesse con delicatezza e creare un ambiente empatico con i personaggi.

A Food for Profit va il Premio Ambiente e Società

Il Premio Ambiente e Società, istituito dal Festival e dalla Cooperativa Sociale Arcobaleno, è stato vinto da Food for Profit di Giulia Innocenzi e Pablo D’Ambrosi, per la coraggiosa denuncia del divario tra principi condivisi e azioni pratiche. È stato scelto dai lavoratori e dalle lavoratrici della Cooperativa come la pellicola che abbia meglio saputo coniugare i temi ambientali e la dimensione sociale.

Il Premio del pubblico IREN per il miglior documentario del Concorso internazionale è stato assegnato a Lonely Oaks 1250 di Fabiana Fragale, Kilian Kuhlendahl e Jens Mühlhoff. Il riconoscimento speciale Gaetano Capizzi per il miglior film della sezione Made in Italy è stato attribuito a Un paese ci vuole. Zavattini, Luzzara e il Po di Francesco Conversano e Nene Grignaffini, per il racconto poetico e minimalista delle radici e della resistenza della fantasia.

Il Premio Slow Food è andato a Common Ground di Josh e Rebecca Tickell, per l’efficace denuncia della perdita di suolo fertile e la promozione della sostenibilità alimentare. La giuria ha anche assegnato una menzione speciale a Until the End of the World di Francesco De Augustinis, per la sua indagine sugli effetti devastanti degli allevamenti ittici sulle economie locali e sull’ambiente marino.

Infine, il Premio Casacomune è stato conferito a Virpi Suutari per Once Upon a Time in a Forest, per la sua capacità di raccontare la meraviglia della natura e la determinazione dei giovani nel difenderla. Questa edizione del Festival ha saputo coniugare arte e impegno e tra i premiati figurano opere che esplorano profondamente le interazioni tra uomo e ambiente, promuovendo la consapevolezza e l’azione per un futuro sostenibile.

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