Sono trascorsi 25 anni dall'uscita nei cinema ameticani di Tarzan, ultimo film del cosiddetto Rinascimento Disney (1989-1999). Il classico che narra la storia di un bimbo cresciuto con i gorilla e poi diventato il Re della Giungla ci insegna che la diversità non è un limite e che la convivenza fra uomo e natura è possibile, anzi necessaria
Ci sono film d’animazione che hanno fatto breccia nel cuore di milioni di bambini (e non solo) e che almeno una volta nella vita ognuno di noi ha visto. Uno di questi è indubbiamente Tarzan, il capolavoro della Disney, uscito nelle sale cinamtografiche italiane il 3 dicembre del 1999, dopo il debutto avvenuto il 18 giugno dello stesso anno negli Sati Uniti.
Si tratta del 37esimo classico animato secondo il canone Disney. L’opera è ispirata al romanzo Tarzan delle Scimmie di Edgar Rice Burroughs e all’epoca riscosse un grande successo, tanto da essere ancora oggi uno dei film d’animazione con il maggior incasso di sempre.
Com’è noto, il titolo fa riferimento al protagonista della storia, un bambino orfano, figlio di una coppia inglese, che – a seguito di un naufragio – si ritrova a vivere nel cuore dell’Africa e viene adottato da una famiglia di gorilla. Grazie all’amica gorilla Terk (che diventa per lui come una sorella iperprotettiva) e all’elefante Tantor (dolce e pieno di fobie), Tarzan impara a sopravvivere in armonia col regno animale, fino a diventare il Re della Giungla.
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L’equilibrio, però, viene minato dall’arrivo di un gruppo di esploratori inglesi, formato dal Professor Porter, sua figlia Jane e la loro guida, il cacciatore Clayton, arrogante e dal grilletto facile.
Il ragazzo si troverà quindi a dover lottare per proteggere la giungla e i suoi abitanti, a partire dai gorilla che sono divenuti la sua famiglia. Ma grazie all’incontro con la bellissima e spontanea Jane, Tarzan scoprirà per la prima volta un sentimento mai provato prima: l’amore. Ma non solo, grazie a lei l’orfano cresciuto con le scimmie andrà alla scoperta della sua essenza umana.
Gli insegnamenti nel capolavoro Disney
Tra colpi di scena e canzoni emozionanti, il film d’animazione – diretto da Kevin Lima e Chris Buck – tocca una serie di temi ancora straordinariamente attuali, fra cui la crisi d’identità, l’integrazione, la supermazia bianca, l’importanza dello spirito di sopravvivenza e adattamento e l’eterna dicotomia tra cultura e natura.
La vicenda di Tarzan dimostra che il mondo naturale non è la vera minaccia (e che spesso è proprio l’uomo ad esserlo e la spietatezza del cacciatore Clayton ne è la prova). Sono stati proprio i gorilla ad accogliere e prendersi cura di un “cucciolo umano”, accettandolo per quel che era.
Ma un altro degli insegnamenti più grandi che ci ha lasciato questo capolavoro Disney è il valore della diversità. La sua mamma adottiva, la gorilla Kala, è consapevole che Tarzan non sia una scimmia come lei, ma per non far scoraggiare Tarzan gli ricorda che ciò che li accomuna è il fatto di avere un naso, due occhi, due mani e un cuore che batte. E questo è sufficiente.
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Fonte: Disney
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