Sanremo 2023, le pagelle dei testi: niente temi green, tanta introspezione e amore (senza etichette)

Ecco le pagelle di GreenMe ai testi di Sanremo 2023: scopriamo le tematiche dei brani in gara al Festival della Canzone Italiana.

Sanremo 2023 è alle porte: martedì 7 febbraio, infatti, andrà in onda la prima puntata della kermesse, che si concluderà sabato 11. In attesa di ascoltare i brani in gara, che sono ventotto, ecco un’analisi dei testi che i big proporranno sul palco dell’Ariston. Quest’anno, c’è da dire, i temi green (e, più in generale, le tematiche sociali) trovano ben poco spazio al Festival. Tanta, invece, è l’introspezione. Immancabile, come sempre, l’amore. E poi c’è la nostalgia, tanta nostalgia…

Sanremo 2023: le pagelle dei testi

Ecco le pagelle dei testi di Sanremo 2023. Consapevole, come sempre, che le parole non possano prescindere dalla musica, ma grato alle parole che hanno un senso anche senza la musica. Un valore. Un peso. Un messaggio.

Anna Oxa – Sali (Canto dell’anima)

Anna Oxa, per la sua quindicesima partecipazione al Festival di Sanremo, ha scritto un brano insieme a Francesco Bianconi, leader dei Baustelle. Sali (Canto dell’anima) parla, non a caso, dell’anima e soprattutto all’anima: è un invito a ritrovare se stessi, la propria intimità più profonda, a liberarsi dalle ipocrisie, dai pesi quotidiani, che ci costringono a fare i conti con l’apparenza e non con l’essenza. Solo lasciando andare il superfluo, l’anima può tornare libera, fluire e diventare “nitida come stella dell’aurora“. Ipnotica.

La frase più bella: Bocche piene di falsità che nutre il mondo, mani prive di dignità votate a Dio. Sali, uomo, sali e dimentica.

VOTO: 5 e mezzo

Ariete – Mare di guai

Ariete, all’anagrafe Arianna Del Giaccio, è al suo esordio al Festival. Per la sua prima partecipazione, ha scritto un pezzo romantico e malinconico insieme a Calcutta. Nel brano, che si intitola Mare di guai, Ariete parla del suo amore, ormai finito, con l’ex fidanzata. Siamo abituati (purtroppo) a brani che trattano l’amore omosessuale come fosse una tematica sociale. Quello che fa la giovane artista, invece, è raccontare la propria storia, il dolore e la nostalgia dopo l’amore, le paure e i ricordi. No, Mare di guai non è una canzone a tema LGBTQ+, è una canzone d’amore come tante. Sofferta, densa e forse un po’ retorica.

La frase più bella: Sai prenderti cura di me. Di quel giardino che ho dentro annaffiavi il cemento.

VOTO: 5 e mezzo

Articolo 31 – Un bel viaggio

Gli Articolo 31, rispettivamente Alessandro Aleotti (J-Ax) e Vito Luca Perrini (Dj Jad), sono tornati insieme. A Sanremo raccontano la loro storia: l’amicizia che li lega sin da quando erano appena due ragazzini, gli esordi, i successi, poi le difficoltà, i litigi, il rancore e infine gli anni della maturità, l’equilibrio ritrovato, la consapevolezza che “funzioniamo in coppia“. Niente eccessi e nessun guizzo particolare: gli Articolo 31, al netto di qualche malinconia, celebrano gli Articolo 31. Funzionerà? L’effetto nostalgia è sempre vincente.

La frase più bella: Non volevamo crescere, ma è successo tutto a un tratto e fai tutte le cose che giuravi non avresti fatto.

VOTO: 5

Colapesce Dimartino – Splash

Colapesce e Dimartino sono due cantautori di razza, con uno stile ben sintetizzato dalla leggerezza pensata e pesata dei loro testi. Sono ironici, profondi, dirompenti e sempre fedeli al senso più profondo delle parole. Le usano con maestria, grazia e intelligenza. Splash parla della pressione sociale con cui ognuno di noi, ogni giorno, fa i conti: la vita corre e noi, di conseguenza, corriamo con lei, perdendo di vista quello che ci circonda. E, a volte, perdendo di vista noi stessi. Canticchiare riflettendo, con loro è possibile.

La frase più bella: Meglio soli su una nave, per non sentire il peso delle aspettative, travolti dall’immensità del blu.

VOTO: 6 e mezzo

Colla Zio – Non mi va

I Colla Zio, band composta da cinque giovani artisti milanesi, arrivano tra i big direttamente da Sanremo Giovani. Per loro, dunque, si tratta di un esordio. Per il Festival hanno scelto Non mi va, brano scritto e composto da tutti i componenti del gruppo. Il pezzo parla di quando, alla fine di una storia, restano la fragilità e l’insicurezza: andare avanti è necessario ma difficile, specie se “ogni tanto c’è un altro che sfiora i tuoi sensi“. Come si lascia andare un amore, quando si ha la consapevolezza che sia finito? I Colla Zio promettono di insegnarcelo con leggerezza. E infatti Non mi va ci farà ballare, almeno così dicono.

La frase più bella: Dici troppo “che noia” e ti rovini la forma.

VOTO: 5-

Coma_Cose – L’addio

I Coma_Cose, al secolo Fausto Lama e California, tornano a Sanremo per la seconda volta con un brano viscerale, intenso, profondamente sentito. L’addio, che “non è una possibilità“, è il racconto di un amore maturo, che fa i conti con una crisi. Ma la crisi, in questo caso, non fa affatto da preludio a un finale: è, semmai, la volontà di guardarsi dentro con consapevolezza e coraggio. Tolto l’orgoglio, resta il bisogno di essere veri. Di ascoltarsi. Di capirsi. Mai banali, i Coma_Cose, anche nel racconto di un amore che vive un momento di difficoltà.

La frase più bella: Davanti al mio cuore c’è una ringhiera. Sul tuo che è sempre stato uno strapiombo, lo sai che mi è piaciuto anche caderci.

VOTO: 7

Elodie – Due

Elodie, ormai veterana del Festival, è alla sua quarta partecipazione (di cui una da co-conduttrice). Per quest’anno, ha scelto il brano Due, co-scritto insieme a Federica Abbate. È un’Elodie delusa, che si rivolge direttamente all’uomo su cui si “avvolgono tutte le sue paure“. Scrittura serrata, frasi quotidiane, poca poesia e tanto ritmo: a fare la differenza sarà certamente l’esibizione sul palco dell’Ariston. Elodie, in ogni caso, è una giovane artista in costante evoluzione, pronta a deludere le aspettative di chi la vuole sempre identica a se stessa. Sorprenderà, ma certamente non per il testo che proporrà.

La frase più bella: Che rumore fa il silenzio alla fine di tutte le nostre telefonate interrotte? Sapessi dirti basta, ma il cuore danza. Per me le cose sono due: lacrime mie o lacrime tue.

VOTO: 5

Gianluca Grignani – Quando ti manca il fiato

Quello che fa Gianluca Grignani in Quando ti manca il fiato è un racconto generoso, onesto, senza sbavature. Non c’è parola, nel testo del brano, che abbia un ruolo decorativo. Si rivolge al padre, racconta i momenti di difficoltà che ha vissuto, poi l’abbandono e la solitudine: a parlare è un uomo adulto, consapevole, che ha imparato a fare pace con quello che finisce. Commovente.

La frase più bella: Non fare accordi con i ricordi quando ti manca il fiato.

VOTO: 6 e mezzo

gIANMARIA – Mostro

Ha vent’anni, una partecipazione a X Factor e una vittoria a Sanremo Giovani alle spalle: gIANMARIA, all’anagrafe Gianmaria Volpato, è pronto a calcare il palco dell’Ariston di Sanremo con una canzone scritta di suo pugno. Mostro parla di quanto la scelta di seguire un sogno comporti delle rinunce: lasciare il certo per l’incerto è più che mai doloroso e gIANMARIA lo sa bene. In Mostro racconta i sensi di colpa e le preoccupazioni di chi se ne va, abbandonandosi alle spalle la vita che poteva essere.

La frase più bella: E se correre fuori mi lascia fermo dentro, allora spero di stancarmi presto. E se seguendo gli altri lascio indietro me stesso, farò di tutto per stare da solo un momento.

VOTO: 5

Giorgia – Parole dette male

Giorgia non ha bisogno di presentazioni: voce tra le più belle e potenti d’Italia, cantautrice raffinata e interprete di spessore, torna a Sanremo per la quarta volta (in gara). Propone un brano scritto, tra gli altri, da Bianco. Parole dette male è una pellicola che racconta, attraverso immagini concrete e nitide, la fine di qualcosa, di un rapporto, di un sentimento, di una parte della propria vita. Resta la memoria, che sanguina, e qualche rammarico per le “parole dette male, maledette. Scrittura elegante, sobria, diretta, senza sensazionalismi né particolari slanci. La magia la darà l’interpretazione (e la voce).

La frase più bella: La mia pelle è il mio foglio bianco e ci scrivo su pensieri brevi lunghi una vita.

VOTO: 6-

I Cugini di Campagna – Lettera 22

I Cugini di Campagna, per il loro debutto a Sanremo (dopo cinquantatré anni dal loro esordio nel mondo delle sette note), hanno scelto un brano scritto da La Rappresentante di Lista. Lettera 22 non è altro che un susseguirsi di giochi di parole, ma siamo ben lontani dal testo di Ciao Ciao, la hit con cui La rappresentante di Lista, l’anno scorso, ha partecipato a Sanremo. Leggera e senza pretese solo all’apparenza, il significato della canzone era ben più profondo: denunciava l’imminente “fine del mondo” per le colpe di noi esseri umani. Lettera 22 è ben altra cosa, purtroppo.

La frase più bella: Credo, credo anch’io, che non puoi darmi il mondo se non guardi il mondo come lo guardo io.

VOTO: 4-

Lazza – Cenere

Lazza è l’artista rivelazione del 2022: è lui, infatti, il cantante che ha venduto più dischi lo scorso anno. Al secolo Jacopo Lazzarini, è al suo debutto al Festival. Per Sanremo, ha scelto il brano Cenere, co-scritto insieme a Davide Petrella e Dario Dardust Faini. Nella canzone si rivolge a una lei, il ritmo è sostenuto, nervoso. Crea immagini potenti, chiare, senza inutili giri di parole. Da tenere d’occhio.

La frase più bella: Ho visto un paio di inferni alla volta, so che vedermi così ti impressiona.

VOTO: 5 e mezzo

LDA – Se poi domani

Figlio d’arte e volto amatissimo di Amici, LDA (Luca D’Alessio) si appresta a fare il suo esordio a Sanremo. Diciannove anni d’età, vari dischi d’oro e di platino in valigia e una canzone, Se poi domani, che sa di vecchio. Rime prevedibili e versi a tratti stucchevoli per raccontare la malinconia dopo l’amore. Lei l’ha lasciato e a lui “manca disegnare sulla spiaggia due iniziali in un cuore di sabbia“. È giovane, avrà tutto il tempo che serve per crescere. Rimandato.

La frase più bella: Tu che disegni i silenzi a matita, è così che ti senti capita. 

VOTO: 4

Leo Gassmann – Terzo cuore

Figlio d’arte anche lui, con una partecipazione a X Factor e un Sanremo Giovani (vinto) alle spalle, Leo Gassmann torna al Festival di Sanremo per la seconda volta. Il brano, di cui è co-autore, porta la firma di uno degli artisti più apprezzati del momento: Riccardo Zanotti, leader dei Pinguini Tattici Nucleari. E, in effetti, il suo stile è inconfondibile: si riconosce facilmente la scrittura di Zanotti, che sa essere concreta e poetica, ironica e romantica. Riuscirà Gassmann a far dimenticare il cantante dei Pinguini o sembrerà un ospite nel suo stesso brano? Staremo a vedere, intanto Terzo cuore è senz’altro un pezzo ben scritto, ben strutturato, che racconta la storia di un giovane che ha tre cuori: uno per ridere, uno per resistere e uno per amare. L’ultimo, ça va sans dire, è quello che soffre.

La frase più bella: Abbiamo contato le stelle come fossero nei di una storia straordinaria quanto incasinata. 

VOTO: 6-

Levante – Vivo

Levante torna a Sanremo a tre anni di distanza da Tikibombom e ci torna da madre. Un fatto, questo, da cui non può prescindere il brano che porta in gara quest’anno: Vivo celebra la vita, ma non senza aver attraversato prima il dolore; celebra il corpo di una donna, ma non senza averlo visto prima cambiare; celebra l’erotismo, ma non senza aver vissuto prima la paura che non fosse più possibile. Levante parla di depressione, nello specifico di depressione post-partum, ed è la prima artista che porta un tema tanto delicato sul palco dell’Ariston. Tema che, ahinoi, è ancora un tabù, perché si pensa – erroneamente – che la maternità non abbia zone d’ombra. L’artista siciliana si riappropria della vita e lo dice a chiare lettere: “Vivo per la mia liberazione, vivo un sogno erotico“.

La frase più bella: Ho il destino stanco, forse ho corso tanto. Ho voglia di prendere tutto il possibile, non voglio perdermi niente di me.

VOTO: 6 e mezzo

Madame – Il bene nel male

Madame, al suo secondo Festival, porta sul palco una storia d’amore. Si tratta di un amore sofferto, ingabbiato in un pregiudizio, ovvero che non possa esistere un sentimento autentico tra una prostituta e il suo cliente. Sì, perché il racconto che Madame fa ne Il bene nel male è quello di una prostituta che rivede l’uomo di cui si è innamorata. L’amore è solamente di chi lo prova, sostiene la giovane cantautrice, così alla donna resta il bene di un sentimento prezioso, mentre all’uomo il male: per lui, infatti, quell’amore è “l’errore più cattivo che ho commesso nella vita“. Lucida, diretta, matura: Madame ha scritto un pezzo coraggioso.

La frase più bella: L’amore è solamente di chi prova amore, non di chi lo riceve. E io che l’ho provato a ogni tocco tuo, posso dire che a me è rimasto.

VOTO: 6

Mara Sattei – Duemilaminuti

Ex volto di Amici, voce del tormentone estivo più amato del 2022 (ha cantato La dolce vita con Fedez e Tananai) e oggi giovane promessa della musica italiana: Mara Sattei arriva al Festival con Duemilaminuti, brano scritto insieme a Damiano David dei Maneskin. L’amore, senza dubbio, è il tema più ricorrente nei brani del Festival, ma stavolta non si parla semplicemente di una storia giunta al capolinea. Non c’è malinconia, non c’è affanno, ma solo una consapevolezza dolorosa: non è stato affatto amore, ma un rapporto di disparità, tossico, violento, fatto di subordinazione, di attese, di rinunce. “Lividi sopra il mio corpo erano solo i segni che quel male che ti porti non andrà più via“, così canta la Sattei.

La frase più bella: Tu senza volerlo mi hai insegnato a respirare, poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce.

VOTO: 5 e mezzo

Marco Mengoni – Due vite

Marco Mengoni manca dal Festival esattamente da dieci anni: era il 2013 quando ha partecipato (e vinto) con L’essenziale. A distanza di tanto tempo, torna in gara con un brano di cui lui stesso è autore (insieme a Davide Petrella e Davide Simonetta). Due vite è un susseguirsi di immagini, sensazioni, stati d’animo: due storie, due destini che si incrociano, si perdono, si ritrovano, due persone che si cercano e si (ri)scoprono. È la storia di due vite, che hanno imparato a legarsi e non sanno ancora quanta strada dovranno fare: se le radici sono ben piantate, il futuro è un regalo di chi lo inventa. Trascinante.

La frase più bella: Dovrei telefonarti, dirti le cose che sento, ma ho finito le scuse e non ho più difese.

VOTO: 6

Modà – Lasciami

I Modà tornano a Sanremo dieci anni dopo il successo di Se si potesse non morire e presentano un brano importante, che racconta la storia personale del suo autore, Kekko Silvestre, leader della band. Lasciami parla di depressione. “Lasciami ma fallo in silenzio“: è una supplica, c’è tutto il dolore, la disperazione di un uomo che implora la sua stessa malattia perché gli dia tregua. Testo essenziale, diretto.

La frase più bella: Lasciami, ma fallo in silenzio. Lasciami, ma ti prego fai in modo che non me ne accorga.

VOTO: 5-

Mr. Rain – Supereroi

Mr. Rain, all’anagrafe Mattia Belardi, è pronto a fare il suo debutto al Festival della Canzone Italiana con Supereroi, un brano che porta la sua firma. I supereroi di cui parla sono coloro che hanno il coraggio di chiedere aiuto nelle difficoltà, perché “non puoi combattere una guerra da solo“. C’è il dolore, la consapevolezza di doversene prendere cura, la voglia di riscatto e qualche passaggio lezioso che riporta il brano a una sfera strettamente sentimentale (“Ovunque andrò sarai con me, supereroi solo io e te, due gocce di pioggia che salvano il mondo“.)

La frase più bella: Il cuore è un’armatura, ci salva ma si consuma.

VOTO: 5 e mezzo

Olly – Polvere

Olly, alias Federico Olivieri, lo scorso dicembre ha partecipato a Sanremo Giovani. Nonostante non abbia vinto, si è classificato tra i primi sei, dunque ha avuto la possibilità di accedere al Festival di Sanremo 2023 nella sezione big. E proprio a Sanremo porterà un brano di cui è autore. Polvere, così si intitola, è una metafora: spesso, si finisce per sentirsi come oggetti fragili chiusi in uno scatolone che prende polvere. Togliersi dall’ombra è difficile, ma necessario. E, in fondo, anche se piove, “non ci si bagnerà il cuore“.

La frase più bella: Stavo in uno scatolone, c’era scritto “fragile” e sembra facile, però su di me solo polvere. 

VOTO: 5-

Paola&Chiara – Furore

Paola&Chiara, dopo diciotto anni d’assenza dall’Ariston, tornano a Sanremo alla loro maniera: Furore, il brano che portano in gara, è dance, colorato, energico, come loro stesse hanno rivelato. E il testo della canzone conferma la voglia di leggerezza e di evasione: c’è una pista, una luce che si riaccende, un sentimento che sembrava sopito ma che esplode e una canzone da ballare “come se fosse l’ultima“. Paola&Chiara, insomma, hanno intenzione di fare furore, ma – in attesa di confermarsi (le uniche vere) popstar d’Italia – si devono accontentare di un voto non ancora sufficiente.

La frase più bella: La musica muove la sola illusione di averti con me. Non dici niente però dentro ai tuoi occhi c’è un fuoco, una strobo.

VOTO: 5+

Rosa Chemical – Made in Italy

Lui è il vero outsider del Festival di Sanremo di quest’anno: all’anagrafe Manuel Franco Rocati, Rosa Chemical (pseudonimo che deriva dal nome della madre e da un tributo alla band My chemical romance) è un giovane artista che l’Ariston lo conosce già, visto che l’anno scorso ha duettato con Tananai nella serata dedicata alle cover. Libero da etichette e definizioni, Rosa è a Sanremo per fare scalpore. Sulla falsariga di Achille Lauro, che anno dopo anno (e trovata dopo trovata) ha visto scemare l’appeal sul pubblico, riuscirà nella titanica impresa di impressionare (e non restare un fenomeno e basta)? Il testo non promette niente di più di quello che ci si aspetta da lui. Staremo a vedere.

La frase più bella: Ti piace che sono perverso e non mi giudichi. Se metterò il rossetto in ufficio lunedì, da due passiamo a tre, più siamo e meglio è.

VOTO: 4

Sethu – Cause perse

Sethu, alias Marco De Lauri, dopo aver gareggiato nei giovani di Sanremo, a breve sarà sul palco dell’Ariston tra i big della kermesse. Al Festival proporrà un brano scritto insieme al fratello gemello, musicista anche lui, col quale condivide non solo la passione per le sette note, ma anche una certa visione della vita. “Me lo dicevi sempre, ho messo i tappi alle orecchie, siamo due cause perse“, così canta il giovane artista savonese. Un testo acerbo, certamente chiaro negli intenti, ma poco incisivo.

La frase più bella: Lo sai che ho sogni troppo grandi per queste tasche.

VOTO: 4

Shari – Egoista

Giovane sì, ma con due esperienze importanti alle spalle (Tu sì que vales e Sanremo Giovani) e svariate collaborazioni con Salmo, che è anche tra gli autori del brano che Shari propone a Sanremo 2023. Egoista parla di quando l’amore non è altro che un bisogno da appagare, uno dei volti della solitudine, un vuoto con cui non si è capaci di fare i conti. Con un verso che diventerà un cult sui social (“Stappo ‘sta birra che sa di the“), Egoista si farà apprezzare tra i più giovani. Testo furbo al punto giusto, ma non sicuramente memorabile.

La frase più bella: Il weekend l’ho passato in prima fila, dal divano osservavo in silenzio la vita crollarmi davanti.

VOTO: 4

Tananai – Tango

L’anno scorso è arrivato ultimo in classifica, poi ha pubblicato sui social un video (diventato virale) in cui esultava per il venticinquesimo posto. Da lì, la storia è nota a tutti: in appena un anno, Tanani, al secolo Alberto Cotta Ramusino, ha collezionato dischi d’oro e di platino, sold out nei palazzetti dello sport e una collaborazione fortunatissima con Fedez e Mara Sattei (nel brano La dolce vita). Oggi torna a Sanremo in una veste inedita, almeno per il pubblico nazional-popolare del Festival, che è abituato ad ascoltarlo in brani più leggeri e scanzonati. Tango è un pezzo romantico, distante da Sesso occasionale: stavolta racconta una storia d’amore a distanza, sofferta, e la voglia di tornare indietro e non innamorarsi più. Non del tutto convincente.

La frase più bella: Eravamo da me, abbiamo messo i Police, ridevamo di te che mi sparivi nei jeans.

VOTO: 5

Ultimo – Alba

Ultimo torna a Sanremo e per farlo ha scelto un brano introspettivo, che riflette uno stato d’animo. Alba non è solo il titolo del pezzo che canterà sul palco dell’Ariston, ma il momento esatto del giorno in cui il protagonista del racconto abbandona ogni difesa, ogni certezza, ogni obbligo. All’alba di un giorno qualunque, Ultimo s’immagina ogni vita possibile e racconta la sensazione che prova a lasciare andare ogni vincolo: “Ti immagini se tutto questo fosse la realtà?“, si chiede e canta.

La frase più bella: E t’immagini se tutto stesse sopra i nostri limiti e credessimo ai sorrisi come i comici, se non dovessimo parlare per conoscerci, se non amassimo soltanto i nostri simili?

VOTO: 6-

Will – Stupido

Will, giovane artista veneto, ha partecipato a Sanremo Giovani lo scorso dicembre, per questo oggi lo vediamo tra i big del Festival. Ventitré anni, un passato da calciatore, una partecipazione a X Factor (mai culminata nei live show) e ora una canzone, Stupido, che parla d’amore in modo semplice. “diventa pure un po’ banale“, come canta lui stesso. Una scrittura forse ancora poco matura, per una storia senza storia: Stupido racconta le paure, le insicurezze, i dubbi di un ragazzo che senza la sua lei “non sa che fare“.

La frase più bella: Per me sei il mare aperto e l’odio è una corrente che ci tira giù.

VOTO: 4

Leggi tutti i nostri articoli Speciale Sanremo 2023.

Seguici su Telegram Instagram | Facebook TikTok Youtube

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram