Niente bandiere palestinesi all’Eurovision: saranno vietate nell’Arena di Malmö

Le bandiere della Palestina non potranno essere portate all’interno dell’Arena di Malmö: la decisione degli organizzatori dell’Eurovision Song Contest 2024 fa montare ancora di più le polemiche

La decisione degli organizzatori dell’Eurovision Song Contest 2024 di vietare le bandiere palestinesi nell’Arena di Malmö, in Svezia, dove si svolgerà dal 7 all’11 maggio la competizione canora ha scatenato polemiche e discussioni sul carattere politico dell’evento.

Secondo quanto riportato dai media svedesi, l’Ebu (Unione europea di radiodiffusione), che organizza l’evento, ha stabilito che saranno ammesse solo le bandiere dei 37 paesi partecipanti, compresa quella d’Israele e che ogni oggetto che possa “interrompere un evento di successo” verrà sequestrato all’ingresso.

La motivazione dietro questa decisione è stata spiegata come un tentativo di mantenere l’evento apolitico e di evitare qualsiasi disturbo che potrebbe compromettere il suo successo. Tuttavia questa scelta ha suscitato una serie di critiche da parte di coloro i quali vedono nella partecipazione di Israele proprio un aspetto politico e anche parecchio controverso.

Tanti hanno chiesto l’esclusione di Israele dalla competizione

Le polemiche sono alimentate anche dalle proteste previste durante la settimana dell’Eurovision a Malmö contro la guerra in corso nella Striscia di Gaza. Gruppi di manifestanti hanno già organizzato raccolte firme e altri atti di protesta chiedendo l’esclusione di Israele dalla competizione.

A inizio marzo, poi, la delegazione israeliana aveva accolto le richieste del presidente Herzog, accettando di modificare la canzone con la quale gareggia il proprio artista. Era stata sostituita “October Rain”, considerata troppo politica, con “Hurricane” di Eden Golan.

Un tentativo di attenuare le tensioni politiche legate alla partecipazione di Israele che comunque non era bastato a placare il polverone mediatico. La presenza di Israele ha infatti sollevato interrogativi più ampi sulla relazione tra musica e politica e sull’opportunità di mantenere eventi culturali come l’Eurovision al di sopra delle controversie geopolitiche.

Molti sostengono che l’arte e la musica dovrebbero essere libere da qualsiasi interferenza politica, mentre altri ritengono che la partecipazione di Israele all’Eurovision, uno degli eventi musicali più attesi e seguiti a livello internazionale, sia intrinsecamente politica, data la situazione di conflitto in Medio Oriente.

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