Il 2 dicembre 1991 uscì nelle sale cinematografiche italiane La Bella e la Bestia, capolavoro Disney che ci ricorda l'importanza di non farsi ingannare dall' esteriorità e di ricercare la bellezza autentica e profonda di ciascuno di noi, proprio come Belle fa riscoprendo l'animo puro e gentile della Bestia
Il 2 dicembre del 1991 segnò l’arrivo nelle sale cinematografiche italiane di “La Bella e la Bestia”, un classico prodotto dalla Disney ispirato alla fiaba di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont. A 32 anni di distanza, questo 30° classico Disney mantiene il suo fascino senza tempo, grazie alla magica trama, alla semplicità di Belle e all’armonia tra i personaggi Lumière e Tockins, oltre al messaggio profondo che emerge dalla storia.
Il film ci insegna che l’amore può nascere e crescere anche tra le difficoltà, specialmente quando si guarda oltre le apparenze per scoprire ciò che gli occhi non possono vedere, un concetto che Belle ha incarnato alla perfezione.
“Con il passare degli anni il principe cadde in preda allo sconforto e perse ogni speranza, chi avrebbe mai potuto amare una bestia” narra l’incipit del film. Tuttavia, è Belle, con la sua gentilezza e bontà, a scoprire e innamorarsi del vero animo nascosto dietro l’aspetto mostruoso e il passato egoistico del principe.
Al contrario lo spasimante Gaston, cacciatore ammirato e desiderato da ogni donna del villaggio per i suoi muscoli e la sua prestanza, per Belle si mostra per quello è realmente: una persona perfida e vanitosa. La giovane non si lascia persuadere dalla attenzioni di Gaston, né della sua bellezza esteriore.
La storia ci insegna come, andando oltre l’esteriorità, si possano scoprire le personalità autentiche, a volte nascoste in un corpo che non ci rappresenta. Da queste rivelazioni possono nascere legami autentici e preziosi, come l’amore tra Belle e il principe Adam, coronato alla fine della storia con la loro unione.
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