Perché Hong Kong sta censurando il film di Winnie the Pooh?

I siti web citano motivi tecnici per la mancata messa in onda del film, ma la censura cinese ha già preso di mira Winnie the Pooh in passato per i paragoni con Xi Jinping

La proiezione di Winnie the Pooh: Blood and Honey, un film slasher britannico indipendente che doveva uscire a Hong Kong questa settimana, è stata cancellata per motivi tecnici, secondo quanto riportato dai siti web dei cinema.

Moviematic, che aveva organizzato una proiezione del film per martedì sera, ha comunicato la cancellazione sulle sue pagine dei social media. Anche molti altri siti web e media hanno riportato la cancellazione delle proiezioni.

Il distributore del film a Hong Kong, VII Pillars Entertainment, non ha risposto immediatamente alle richieste di commento. Un link per la prenotazione dei biglietti sulla sua pagina Facebook riportava un messaggio di temporanea indisponibilità.

Winnie the Pooh paragonato a Xi Jinping

Saranno davvero problemi tecnici? I precedenti fanno piuttosto pensare ad una censura per motivi politici. In passato, infatti, la censura cinese aveva preso di mira il povero Winnie The Pooh (quello “buono” che tutti conosciamo ideato dall’autore inglese AA Milne).

Siamo certi che vi starete chiedendo cosa possa fare di male un orsetto pasticcione e goloso di miele per finire sotto censura. Ebbene, a quanto pare numerosi meme paragonano l’orso Winnie al Presidente Xi Jinping, facendolo dunque risultare personaggio sgradito.

Gli accostamenti sono iniziati nel 2013, quando Xi Jinping ha visitato gli Stati Uniti e ha incontrato il suo omologo di allora, Barack Obama. Sui social ben presto si sono diffusi commenti di utenti che hanno colto la somiglianza con Pooh e Tigro.

Da quel momento questo paragone è diventato virale ed è anche stato sfruttato dagli oppositori del Presidente per segnalare il proprio dissenso. Molti manifestanti sono infatti apparsi in diverse proteste con in mano un orsetto di Winnie the Pooh con il ritratto di Xi Jinping sul volto e un cartello “Hong Kong libera”.

La censura in atto a Hong Kong

A ciò si affianca il fatto che dal 2021 è entrata in vigore una nuova legge sulla censura a Hong Kong che vieta ai bar di proiettare film che “sostengono, supportano, glorificano, incoraggiano e incitano attività che potrebbero mettere in pericolo la sicurezza nazionale”. Ad alcuni film è stato impedito di essere proiettati nella regione amministrativa speciale cinese.

Pechino ha imposto una legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong nel 2020, dopo che la città era stata scossa da proteste antigovernative. La legge prevede punizioni per tutto ciò che è considerato sovversione, secessione, collusione con forze straniere e terrorismo. Questo ha portato lo scorso anno all’esclusione di due film dal festival internazionale di Hong Kong dopo non aver ottenuto l’approvazione delle autorità.

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