Giorgia torna in gara a Sanremo e lo fa omaggiando l’ex compagno di vita Alex Baroni, morto per un incidente stradale poco dopo la fine della loro storia d’amore. Una storia d’amore terminata con parole non dette e “parole dette male”, con i due che non hanno mai avuto la possibilità di chiarirsi. Da quel momento, la cantante continua ad omaggiare la figura di Baroni e con questo brano lo fa nuovamente, là dove entrambe le loro carriere ebbero una svolta: il palco dell’Ariston.
Indice
Sono passati quasi ventuno anni da quel terribile 13 aprile 2002, quando il cantante Alex Baroni lasciò un grande vuoto nella musica e nei cuori di chi l’aveva conosciuto. Una morte improvvisa e inaspettata, a causa di un’inversione vietata da parte di una macchina sulla circonvallazione Claudia, a Roma. L’auto lo travolse mentre era a bordo della sua moto e per lui, dopo venticinque giorni di coma, non ci fu scampo.
All’epoca l’interprete di Cambiare era appena uscito da una storia d’amore con la collega Giorgia Todrani iniziata nel 1997, anno in cui Baroni vinse Sanremo Giovani proprio con quel brano. Cinque anni di relazione intensi e terminati con qualche parola non detta, con “parole dette male”.
E proprio con quelle “parole dette male”, Giorgia torna sul palco dell’Ariston, ventidue anni dopo la sua ultima partecipazione con Di sole e d’azzurro. Nel 2001 arrivò seconda dietro l’amica Elisa con Luce (tramonti a Nord Est). Curiosamente, le due duetteranno proprio su questi due brani nella serata delle Cover.
Una dedica struggente di amore eterno
Ma torniamo a quelle “parole dette male”, che dà il titolo alla canzone in gara al Festival di quest’anno. Giorgia, che nel frattempo è felicemente legata al coreografo Emanuel Lo da cui ha avuto Samuel (ora tredicenne), Baroni non l’ha mai dimenticato e lo dimostra ancora oggi a distanza di tanti anni.
Alex c’è in ogni riga del suo pezzo, dalle battute iniziali “Ogni tanto ti vedo in giro, ma poi non sei tu”, “Chiudo ancora i miei occhi, quando sento il tuo nome il cielo che crolla giù” a “la prima fuga al mare in moto”, quella moto che poi lo portò via da lei.
Non manca il rimando a Cambiare, pezzo che lo ha reso noto ed amato dal grande pubblico: “E alla fine eri una bella canzone”. Come detto, i due già non stavano più insieme al momento dell’incidente, ma come in ogni coppia c’era ancora qualcosa di non detto. Quel qualcosa che aiuta a chiudere per sempre oppure a riaprire uno spiraglio.
E infatti, nel ritornello e a chiusura della canzone, Giorgia dice: “Ricordo le ultime parole, quelle dette male, maledette”. Un rimando non troppo velato a quell’ultimo messaggio che aveva ricevuto da Baroni la sera prima del tragico incidente, a cui però non aveva risposto. In un’intervista, la cantante aveva raccontato:
Avrei voluto morire anche io con lui. Noi ci eravamo lasciati, ma le cose da dire erano ancora tante, troppe.. non mi rassegnavo.
O ancora a Verissimo aveva dichiarato:
È stata una cosa violenta e purtroppo non avevamo finito di dirci le cose. Non bisogna mai rimandare il “ti voglio bene”.
Ora, con questo brano in gara al Festival, sembra che Giorgia glielo voglia dire, ancora una volta.
Sono tanti gli omaggio che Giorgia ha fatto ad Alex nel corso della sua carriera
La cantante in tutti questi anni non ha mai smesso di parlare di lui, di ricordarlo e di celebrare la sua memoria. Ogni anno non manca mai di lasciare un pensiero rivolto a Baroni sui suoi profili social, come ha fatto il 13 aprile 2022, vent’anni dopo la sua scomparsa.
20 anni senza Alex, figlio fratello amico compagno, e Artista irripetibile, il tempo non cancella niente. #Alexbaroni pic.twitter.com/ckgUTKMq0k
— giorgia 🤷🏻♀️ (@Giorgia) April 13, 2022
E poi (perdonateci il gioco di parole), ci sono le canzoni a lui dedicate, come Marzo (l’incidente avvenne il 19 marzo), uscita nel settembre di quel drammatico 2002. Anche allora il tema ricorrente erano le cose non dette, a dimostrazione che questo peso è qualcosa che Giorgia si porta dietro fin dal giorno dell’incidente. Una strofa in particolare racconta tutto il dolore della cantante:
Le cose non vanno mai come credi
Il cuore è pieno di lacrime rotte
Il tempo è ladro di cose mai dette
E so che indietro mai più si ritorna
Eppure ancora ti resto vicino
Stanotte resta su questo cuscino
L’anno successivo sarebbe uscita un’altra canzone omaggio ad Alex, dal titolo ancor più eloquente: Per sempre. Di nuovo torna il rimpianto di non essersi detti tutto, a fianco ad una dedica di amore eterno, un amore che va oltre la morte:
Se fra tanto tempo
Ci incontreremo ancora
Ti dirò ogni cosa
Ti dirò ogni cosa
Se potrò ancora guardare dentro ai tuoi occhi
Ti dirò ogni cosa
Sarò la tua sposa
Amami per come sono
Amami così anche da lontano
Amami amore mio celeste
Perché io ti amo
E ti amerò per sempre (per sempre, per sempre, per sempre)
E arriviamo
Gocce di memoria: uno dei più grandi capolavori di Giorgia è per Baroni
Alex dunque continua a vivere nelle note di Giorgia. Oltre a quelle già citate, ci sono diverse altre canzoni che lasciano intendere più o meno velatamente un ricordo per l’ex compagno di vita, come Infinite volte, Per fare a meno di te o Quando una stella muore.
La più nota, senza dubbio, è Gocce di memoria, uno dei capolavori della cantante. Pluripremiata, colonna sonora del film La finestra di fronte, è tra i brani più belli della Storia recente della nostra musica. Uscita ad un anno esatto dall’incidente di Baroni, è un omaggio ad Alex in ogni sua parola.
Sono “gocce di memoria” quelle a lei rimaste, “gocce di un passato che non può più tornare” con stanze ormai “vuote”. Giorgia però fa una promessa a Baroni: “racconterò di te, inventerò per te quello che non abbiamo”, anche e soprattutto con la musica come lui avrebbe voluto.
C’è l’ineffabilità, l’incapacità di esprimere ciò che si prova, altro tema che Giorgia affronterà più volte ammettendo di non essere “in grado” di parlare di lui, ma di volerlo comunque ricordare per sempre.
Ora, a distanza di 21 anni e sul palco di Sanremo che ha dato notorietà ad entrambi, Giorgia sembra pronta a farlo di nuovo, con un brano che senza dubbio toccherà il cuore di molti.
Il testo di Parole dette male:
Ogni tanto ti vedo in giro
Ma poi non sei tu
E quante macchine come la tua
Dello stesso blu
La mia pelle è il mio foglio bianco
E ci scrivo su
Pensieri brevi lunghi una vita
Forse di più
Non sei più mio ricordo sei un’allucinazione
Chiudo ancora i miei occhi
Quando sento il tuo nome
Il cielo che crolla giù
E io non ragiono più
E tu alla fine eri una bella canzone
La prima fuga al mare in moto d’estate
Le tue risate e fare i cretini nei prati
Andare a dormire ancora bagnati
Alla fine eri una bella canzone
Che non si può ascoltare a ripetizione, maledizione!
Ricordo le ultime parole
Quelle dette male, maledette
Ci sono cose che non ho deciso
Tipo cosa farò
Galleggiare senza direzione
Finché mi ritroverai
Ogni volta che vedo il mare
Io cresco un po’
Qualcuno ha messo il tuo stesso profumo
Cambia il colore al pomeriggio però
È un pensiero profondo
Come un capello biondo
Conficcato là in testa
Che mi dice che il mondo
Ora non esiste più e io non ragiono più
E tu alla fine eri una bella canzone
La prima fuga al mare in moto d’estate
Le tue risate e fare i cretini nei prati
Andare a dormire ancora bagnati
Alla fine eri una bella canzone
Che non si può ascoltare a ripetizione, maledizione!
Ricordo le ultime parole
Quelle dette male, maledette
Non tutto è finto nei film, la realtà forse sì
Non tutto è finto nei film, la realtà forse sì
E tu alla fine eri una bella canzone
Tutta la luce l’alba che brucia le mie paure
Eri una bella canzone, maledizione!
La mia maledizione
E tu alla fine eri una bella emozione
Che non si può provare a ripetizione,
La mia canzone
Ricordo le ultime parole
Quelle dette male, maledette
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