Attori e artisti contro Netflix: ti spiego cosa sta succedendo (e perché sono in causa)

Artisti 7607 ha citato in tribunale Netflix dopo anni di trattative infruttuose e di richieste di trasparenza nei compensi da parte delle multinazionali del settore

Sulla scia dello sciopero degli attori e degli sceneggiatori, è in corso una battaglia degli artisti contro le piattaforme di streaming come si può evincere dalla citazione in tribunale di Netflix da parte di Artisti 7607. Una causa che rappresenta una lotta per il rispetto della dignità professionale e dei diritti connessi degli interpreti nell’industria dell’intrattenimento.

Questa mossa giuridica è infatti il culmine di anni di trattative infruttuose e di richieste di trasparenza nei compensi da parte delle multinazionali del settore. Neri Marcorè, insieme ad altri prominenti membri dell’associazione, ha esposto chiaramente il motivo di questa azione legale: difendere la dignità e la giusta remunerazione degli artisti, che spesso si trovano a operare in un ambiente precario e saltuario.

La mancanza di trasparenza nei dati e la tendenza delle piattaforme a imporre accordi al ribasso minacciano il benessere economico degli artisti, che vedono i propri compensi svalutati rispetto ai profitti enormi generati dalle opere audiovisive.

I colossi dello streaming ritardano i tempi di incasso e distribuzione dei compensi

La direttiva Copyright ha stabilito che le remunerazioni degli artisti devono essere “adeguate e proporzionate” ai ricavi, ma la realtà a detta degli artisti è ben diversa. Le piattaforme di streaming, grazie al loro potere economico e contrattuale, continuano a rifiutarsi di fornire i dati richiesti dalla legge e a imporre compensi irrisori agli artisti, minando la loro dignità professionale e mettendo a rischio il futuro dell’intera categoria.

Artisti 7607 vuole combattere contro questa prassi ingiusta che ritarda i tempi di incasso e distribuzione dei compensi per difendere gli interessi degli artisti e garantire una giusta remunerazione per il loro lavoro.

La presidente Cinzia Mascoli ha sottolineato l’importanza di mantenere ferme le posizioni nell’interesse di tutti gli artisti, mentre Alberto Molinari e Valerio Mastandrea hanno enfatizzato la responsabilità di proteggere il presente e il futuro della categoria.

L’appello agli interventi del governo e delle Autorità di settore riflette la necessità di una presa di posizione chiara e decisa contro questa prassi dannosa. Come è stato fatto nel settore dell’editoria, è essenziale che vengano adottate misure per garantire la giusta remunerazione degli artisti e proteggere la dignità professionale di coloro che contribuiscono alla creazione delle opere audiovisive.

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