Ariete a Sanremo 2023 parla della ex fidanzata: finalmente l’amore omosessuale non è più una tematica sociale, ma amore e basta!

Ariete è in gara al Festival di Sanremo con una canzone che parla di un amore finito. Nonostante sia dichiaratamente omosessuale e il pezzo sia riferito alla sua ex ragazza, non si parla di temi LGBTQ+ ma semplicemente di una storia d’amore e.. basta.

L’attesa sta per finire: il Festival di Sanremo è alle porte e abbiamo già dato un’occhiata ai testi delle canzoni. Sta facendo molto parlare, in particolare, il brano di Ariete, Mare di guai, una delle outsider di questa edizione. La cantante, nuova leva emergente particolarmente amata dai giovani e dalle radio, si è da sempre dichiarata omossessuale. Il pezzo tratta, infatti, della relazione finita con la sua ex fidanzata ed è nato nell’estate dello scorso anno, appena dopo la rottura.

Per la sua prima partecipazione sul palco dell’Ariston, Arianna del Ghiaccio ha scritto – con la collaborazione di Calcutta, Dardust e Vincenzo Centrella – una canzone romantica e malinconica. Canzone che però non va scambiata per un inno alla comunità LGBTQ+, anzi. Mare di guai parla semplicemente di un amore finito, del dolore, della sofferenza e della nostalgia che si prova a dover cominciare la vita di nuovo da soli. Parla delle paure di non essere più in due e dei ricordi che ogni giorno ti attanagliano pronti a farti rimpiangere ciò che c’era e non c’è più.

La canzone di Ariete parla d’amore (e non di una tematica sociale)

Nessuna tematica sociale, insomma, ma una semplice canzone d’amore con tante altre presentate nel corso delle varie edizioni del Festival. Del resto, Ariete non ha mai parlato della sua omosessualità come di un “trofeo” da esporre, ma sempre come qualcosa di naturale. La ventenne di Anzio non ha mai nascosto le sue posizioni in merito. In un’intervista aveva dichiarato:

Nelle mie canzoni io parlo con pronomi femminili per cui la gente capisce. Io sono sempre stata trasparente, ma altri prima di me non se la sono sentita di pagare un certo prezzo. Tiziano Ferro, se avesse parlato al maschile, forse non avrebbe riempito gli stadi. Ma io non ho voluto mentire. E per paradosso, ora mi accusano di lucrarci sopra, per avere successo. Pensa te quanto è assurdo il mondo.

Nel corso della stessa, Ariete aveva definito il suo percorso “del tutto naturale”, con la prima fidanzata conosciuta a 15 anni grazie a Twitter. I suoi genitori non si sono mai opposti alla cosa ed anzi hanno aiutato la sorella più piccola Gaia nel suo percorso di transizione in chi è oggi, Gianmarco. Non è mai stata vittima di bullismo e di discriminazione, fortunatamente, tranne qualche episodio sporadico da parte di “italiani eteri medi, categoria ancora tutta da sensibilizzare”.

Un amore senza etichette e distinzioni

Come detto, però, in Mare di guai non c’è nulla che rimandi a rivendicazioni LGBTQI+. Ci sono un “letto vuoto e la casa in silenzio”, “una torre di piatti che aspetta in cucina e una foto di te sotto il cuscino”. C’è la paura di buttarsi in una “vasca piena di squali” da sola e non con la propria compagnia di vita. Allo stesso tempo c’è però anche l’invito a reagire, a trovare la forza di riemergere da un momento “no” e andare avanti.

Chiunque esca a pezzi da una relazione intensa e importante, dunque, può rivedersi, sia gay o etero. Senza etichette e senza distinzioni perché alla fine le storie d’amore sono uguali ma allo stesso tempo tutte diverse, poco importa chi siano i protagonisti. Ariete si era espressa così riguardo le differenze tra le relazioni lesbiche ed etero:

Sicuramente qualche differenza c’è anche a livello pratico su determinate cose. Il fatto è che nessuna relazione è uguale, siamo tutti teste pensanti. Ognuno pensa le cose sue. Una mia relazione con una ragazza sarà sicuramente diversa dalla mia stessa relazione con un’altra ragazza, anche se il fattore che cambia alla fine è solo una, cioè l’altra persona. A livello teorico ogni relazione è diversa per un suo perché.

La tematica omosessuale è stata affrontata più volte a Sanremo

Nulla a che vedere quindi con canzoni del passato sanremese, come Il mio amico di Anna Tatangelo con cui si classificò al secondo posto nel 2008. Qui si parlava apertamente delle esperienze e difficoltà della make-up artist Claudia Ferri – all’epoca Claudio – vissute a causa del suo orientamento e della sua identità.

L’anno successivo, poi, fu l’anno dello “scandalo” con Luca era Gay di Povia. Il brano arrivò secondo e si aggiudicò il Premio Mogol per il miglior testo. Le polemiche montarono a destra e a manca, sia per il titolo del brano che per il contenuto. Nel pezzo si parlava di un uomo che si credeva omosessuale per via di una difficile storia familiare (un papà alcolizzato e assente e una mamma gelosa e morbosa) e che aveva rapporti con altri uomini senza però amarli davvero. Alla fine però si riscopriva etero, dopo aver conosciuto una donna che diventerà sua moglie.

O ancora nel 2013 possiamo citare Il postino – Amami Uomo di Renzo Rubino (che tornerà a Sanremo quest’anno per la serata dei duetti) che raccontava di un amore disperato di un uomo per un altro uomo, tratto da una storia vera. Rubino non ha mai fatto coming out nonostante molti si siano chiesti a seguito della sua partecipazione a Sanremo quale fosse il suo orientamento, sostenendo come la musica sia “libertà” e queste categorizzazioni siano solamente “ulteriori e inutili differenze”.

A differenza dei casi sopra citati, tuttavia, Ariete parla di una relazione “qualsiasi” che viene etichettata solo per essere declinata al femminile da una cantante donna. Nessuna tematica sociale, a riprova di come per i giovani non sia più necessario sottolineare che “tipo” di amore è: quello di Un mare di guai è amore, punto e basta. Ancora una volta, dunque, le nuove generazioni tanto criticate e bistrattate hanno qualcosa da insegnare a chi tanto giovane non è più.

Di seguito il testo di Un mare di guai:

Tu, tu eri più bella di me

E adesso che il letto è vuoto e la casa in silenzio ho paura a dormire

Perse, noi perse senza un perché

E c’è una torre di piatti che aspetta in cucina

E una foto di te sotto il mio cuscino

E vorrei sapere che si prova se resti

Non voglio più perderti nel chiaro di luna

Ci siamo incontrate dentro momenti pessimi

Tutto ciò che amo mi fa sempre paura

Uniamo i respiri sento caldo la mattina

Tu buttati con me, mare di guai

Non so nuotare in una vasca

Piena di squali, piena di squali

Vestiti da sera c’è il mio pezzo preferito

E buttati, che la notte è solo un giorno che riposa e ci incontriamo

Ci cerchiamo nelle strade e nei silenzi di un cielo blu

Sai, sai, sai prenderti gioco di me

Di quel giardino che ho dentro annaffiavi il cemento

Io ti vorrei dire (io ti vorrei dire)

Che vorrei sapere che si prova se resto

Non voglio più perderti nel chiaro di luna

Ci siamo incontrate dentro momenti pessimi

Tutto ciò che amo mi fa sempre paura

Uniamo i respiri sento caldo la mattina

Tu buttati con me, mare di guai

Non so nuotare in una vasca

Piena di squali, piena di squali

Vestiti da sera c’è il mio pezzo preferito

E buttati, che la notte è solo un giorno che riposa e ci incontriamo

Ci cerchiamo nelle strade e nei silenzi di un cielo blu

È lunedì

La luna sembra un po’ arrabbiata

Come mai

Stanotte non sei più tornata

Sono qui

Con la finestra spalancata

Forse ho perso, forse ho perso

Uniamo i respiri senti che caldo stamattina

Tu buttati con me, mare di guai

Non so nuotare in una vasca

Piena di squali, piena di squali

Vestiti da sera c’è il mio pezzo preferito

E buttati, che la notte è solo un giorno che riposa e ci incontriamo

Ci cerchiamo nelle strade e nei silenzi di un cielo blu

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