Anna Kendrick dona tutti i guadagni del film “Woman of the Hour” ad associazioni che sostengono le vittime di abusi e violenza

Anna Kendrick nel suo film “Woman of the Hour” ha raccontato la vera storia del serial killer Rodney Alcala che adescava e uccideva ragazze indifese dopo terribili sofferenze. L’attrice e regista ha deciso di donare tutti i guadagni ad associazioni che sostengono le vittime di abusi e violenza

L’attrice Anna Kendrick si è per la prima volta dedicata alla regia e ha deciso di donare i guadagni del suo film Woman of the Hour ad associazioni che sostengono le vittime di abusi e violenza. Questa decisione riflette il suo disagio nell’accettare denaro per un progetto che racconta una storia basata su crimini reali.

Il film, distribuito su Netflix, si basa sulla storia di Rodney Alcala, un serial killer che partecipò a un popolare programma televisivo di appuntamenti negli anni ‘70, Il gioco delle coppie, mentre era coinvolto in una serie di feroci e orribili omicidi (se ne stimano più di 130).

Alcala, infatti, adescava ragazze indifese, le violentava ripetutamente e poi le fotografava in agonia. Non contento, le rianimava più volte prima di ucciderle. Il tutto è andato avanti per anni per colpa di una gestione grossolana della situazione da parte delle forze dell’ordine che ignoravano gran parte delle segnalazioni e delle denunce anche di chi aveva provato a denunciare Alcala riconoscendolo in tv.

Kendrick interpreta Cheryl Bradshaw, una concorrente che prese parte al programma senza sapere del passato oscuro di Alcala. Raccontando il processo di produzione e riflettendo sulle implicazioni etiche del genere true crime, l’attrice ha dichiarato:

Credetemi, questa non è mai stata un’impresa per fare soldi per me, perché tutte le risorse sono andate a fare solo il film.

Kendrick ha scelto di omettere scene di violenza esplicita

Tuttavia, dopo la vendita dei diritti del film a Netflix, la possibilità di guadagno si è concretizzata. Kendrick ha confessato di essersi sentita “disgustosa” all’idea di trarre profitto dal progetto, e di aver subito deciso di donare il suo compenso a enti di beneficenza.

Questa sensibilità verso le vittime e le implicazioni morali della storia di Alcala è stata determinante anche nella scelta di destinare le risorse a due associazioni: RAINN (la Rete Nazionale per lo Stupro, l’Abuso e l’Incesto) e il Centro Nazionale per le Vittime di Crimine, entrambe focalizzate a fornire supporto a chi è sopravvissuto a traumi violenti. Kendrick ha spiegato che le è sembrato il minimo che dovesse fare.

Woman of the Hour ha ricevuto un’accoglienza positiva, riscontrando oltre 23 milioni di visualizzazioni nelle due settimane successive all’uscita su Netflix. Il film si distingue per l’attenzione dedicata alle vittime, con Kendrick che ha scelto di omettere scene di violenza esplicita per rispettare il dolore delle persone coinvolte.

La tua immaginazione sarà sempre peggio in un certo senso” ha spiegato, evidenziando come la narrazione rispetti il punto di vista delle donne che, loro malgrado, sono state legate alla vicenda. Una sensibilità che non può e non deve passare inosservata in un mondo focalizzato troppo spesso sul profitto e ben poco sull’altruismo verso chi davvero ha bisogno.

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