L’Agcom sanziona la Rai per pubblicità occulta al Festival di Sanremo: ecco perché dovrà pagare 170.000 euro (e non è per Blanco)

Quattro mesi dopo, si torna a parlare del Festival di Sanremo: sono arrivate le decisioni dell’Agcom riguardo la pubblicità ad Instagram e il fattaccio di Blanco

Non c’è pace per il Festival di Sanremo, dopo le mille polemiche che ci sono state nel corso della 73° edizione della gara canora. Questa volta è arrivata una sanzione di 170.000 euro per la Rai per pubblicità occulta, approvata dalla Commissione per i servizi e i prodotti dell’Autorità per le Comunicazioni.

Nel mirino dell’Agcom è finita la promozione occulta a Instagram e al profilo di Amadeus creato in diretta. Ma ripercorriamo quanto è successo. Durante la prima serata, la co-conduttrice Chiara Ferragni ha aiutato a favor di telecamera il direttore artistico ad aprire un suo profilo sul popolare social network.

Contestato la mancata indicazione dell’inserimento di messaggi pubblicitari

Prima Amadeus era rimasto uno dei pochi senza un account ufficiale, che aveva in “condivisione” con la moglie Giovanna Civitillo. Una situazione che, secondo la gag che ha visto come protagonista l’influencer, era troppo antiquata e così ecco che è spuntato anche il suo profilo.

In pochi giorni @amadeusonoio ha raggiunto un milione di follower, complice anche una pesante “sponsorizzazione” nel corso delle varie puntate, sia in presenza che in assenza di Chiara Ferragni, grazie ad una “gara” all’ultimo follower inscenata con Gianni Morandi.

E proprio su questo verte la decisione dell’Agicom, arrivata a oltre quattro mesi dalla finale del Festival. La Rai è stata multata a maggioranza, con il voto contrario della commissaria Elisa Giomi, per

cinque episodi di mancata indicazione dell’inserimento di messaggi pubblicitari e il caso della pubblicità occulta del social network Instagram e il profilo del conduttore Amadeus.

L’Agcom ha considerato le condotte come di media gravità e ha applicato una sanzione pari a metà delle cifre previste dalla normativa, tra i 10.000 e i 250.000 euro.

Il richiamo per “mancato rispetto della dignità umana e l’istigazione alla violenza”

Altro tema che ha diviso è stata la querelle Blanco-rose. Ricorderete tutti l’episodio increscioso che ha visto protagonista il cantante vincitore della precedente edizione del Festival canoro che, furioso perché non aveva il ritorno della sua voce in cuffia, nel corso di un’esibizione ha letteralmente distrutto le rose di cui era disseminato il palco dell’Ariston.

In questo caso si è optato per solamente un richiamo. Il Consiglio dell’Autorità, sempre a maggioranza e con il voto contrario della commissaria Giomi e l’astensione del presidente Giacomo Lasorella, ha richiamato la Rai. È stato contestato:

il mancato rispetto della dignità umana e l’istigazione alla violenza, nonché il mancato rispetto degli obblighi di promozione per non aver ottemperato agli obblighi, previsti dal vigente contratto di servizio, di promozione e diffusione di contenuti che valorizzano i principi di tutela della legalità e della dignità della persona, come declinati nel vigente contratto di servizio.

Il commissario Massimiliano Capitanio ha affermato che queste decisioni sono prese nel rispetto e nella tutela degli utenti, soprattutto dei minori. Sebbene Blanco possa essere diventato vittima di un gioco più grande di lui, “la sua messinscena è stata intollerabile e da condannare”.

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Fonte: Agcom

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