Il Giappone introduce nuove banconote: commercianti costretti a cambiare le casse e i distributori automatici (un enorme spreco)

A causa dell’introduzione di nuove banconote non compatibili con le casse e i distributori automatici attualmente in uso, i commercianti saranno costretti a spendere tantissimi soldi per cambiarli

A partire dal 3 luglio, il Giappone introdurrà nuove banconote da 10.000, 5.000 e mille yen. Questa pratica, adottata periodicamente dalla Nippon Ginkō, la banca centrale giapponese, mira a contrastare la contraffazione, ma comporta anche significative conseguenze per molti esercizi commerciali.

Le nuove banconote non saranno compatibili con le casse e i distributori automatici attualmente in uso, costringendo i commercianti a sostituirli. Secondo la società di settore Nikkei Compass, quasi 4 milioni di questi dispositivi sono attualmente operativi in Giappone.

La necessità di aggiornarli o sostituirli nel giro di pochi mesi rappresenta un grosso problema per molti commercianti. Questi apparecchi sono fondamentali per la gestione efficiente delle attività quotidiane, specialmente nei ristoranti di ramen e soba, dove consentono di smaltire velocemente centinaia di ordini giornalieri e di risparmiare sui costi del lavoro.

Il prezzo dei nuovi distributori è di circa 12.000 euro

Il costo per sostituire le casse automatiche e i distributori è piuttosto elevato. Masahiro Kawamura, direttore delle vendite di Elcom, una società che vende questi dispositivi, ha dichiarato che in media il prezzo è di circa 2 milioni di yen (circa 12.000 euro).

Yoshihiro Serizawa, gestore di un negozio di soba a Tokyo, ha raccontato al New York Times di aver speso circa 17.000 euro per una nuova cassa automatica che accetta anche pagamenti elettronici, definendo la spesa “un enorme onere finanziario”. Questa cifra equivale al prezzo di circa 6.000 ordini del suo piatto più richiesto, la soba con verdure miste e tempura di frutti di mare.

Negli ultimi anni, i gestori di negozi di ramen e soba hanno già affrontato crescenti difficoltà finanziarie a causa dell’aumento dell’inflazione, che ha fatto salire i prezzi dell’elettricità e della farina. Gli analisti di Tokyo Shoko Research fanno sapere che nel 2023 almeno 45 ristoranti di ramen hanno dichiarato fallimento, il numero più alto dal 2009.

Alle difficoltà economiche si aggiunge anche il fatto che l’eliminazione dei dispositivi ormai obsoleti comporterà il problema del loro corretto smaltimento, con enormi rischi per l’ambiente. Quando il Giappone pubblicò l’ultima serie di banconote nel 2004, la sostituzione dei dispositivi e l’emissione di 10 miliardi di nuove banconote costarono centinaia di milioni di dollari.

La domanda di nuove casse e distributori fu così alta che Glory, un produttore di Osaka, triplicò il suo utile netto. Oggi, con l’imminente introduzione delle nuove banconote, i commercianti giapponesi si trovano di fronte a un ennesimo significativo sforzo finanziario per adattarsi ai cambiamenti.

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