No, non eravamo noi ad essere poco abili, è la matematica che ci impedisce di “battere” Super Mario Bros, il gioco della Nintendo che ha fatto divertire generazioni di ragazzi a partire dagli anni ’80 del secolo scorso. Lo sostiene una ricerca guidata dal Massachusetts Institute of Technology (MIT, USA)
Ci sono dei problemi impossibili da risolvere, perché la matematica, ferreo linguaggio della scienza, dice no: uno di questi è, udite udite, Super Mario Bros, in particolare tutti i giochi di Mario in 2D pubblicati a partire da New Super Mario Bros., tranne (forse) Super Mario Wonder. Lo sostiene uno studio guidato dal Massachusetts Institute of Technology (MIT, USA).
I ricercatori, tramite sofisticati calcoli al pc, hanno scoperto che è impossibile capire se certi livelli di Super Mario Bros possono essere superati senza giocarci, anche utilizzando il supercomputer più potente del mondo.
Non c’è niente di più difficile di così – ha spiegato a New Scientist Erik Demaine, coautore del lavoro – Riuscirai ad arrivare al traguardo? Non esiste un algoritmo in grado di rispondere a questa domanda in un periodo di tempo finito
In altre parole si dovrebbe giocare all’infinito – cosa per altro impossibile per ovvi motivi – e non si avrebbe comunque una risposta. Per trovarla il team ha utilizzato quindi una tecnica già utilizzata dieci anni fa per il gioco Braid.
L’idea centrale era quella di rappresentare il valore di ciascun segnalino in un livello Braid in base al numero di nemici che occupano una particolare posizione nel livello – si legge sull’articolo – sfruttando il fatto che questo numero può essere arbitrariamente grande anche in un livello di dimensioni limitate
I ricercatori hanno quindi creato, di fatto, una “contromacchina”, ovvero una macchina teorica che modella il funzionamento di un computer manipolando una serie di “contatori”, ovvero “interruttori semplici”, di cui quello di Super Mario Bros. era dotato di istruzioni “su”, “giù” e “salta” ma incredibilmente utili, in grado di ridurre il problema dei Goomba (i nemici di Mario, N.d.R.) potenzialmente infiniti in qualcosa molto più semplice, il problema dell’arresto.
Gli scienziati, in pratica, hanno “chiesto” al gioco “Finirai mai?”, un classico esempio di problema indecidibile, ovvero non c’è modo per ottenere la risposta alla domanda. Se un gioco può essere ridotto al problema dell’arresto, come Braid e tanti altri giochi di Super Mario Bros è indecidibile.
L’idea è che sarai in grado di risolvere questo livello di Mario solo se questo particolare calcolo terminerà, e sappiamo che non c’è modo di determinarlo – spiega ancora Demain – e quindi non c’è modo di determinare se tu può risolvere il livello
Mettiamoci quindi tutti l’anima in pace (ma continuiamo a giocare).
Lo studio, che non è stato ancora pubblicato su una rivista con revisione della comunità scientifica, è disponibile su arXiv.
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Fonti: NewScientist / arXiv
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