Formato da 16 pietre, molto più piccole rispetto a quelle del più celebre sito inglese, Stoplesteinan probabilmente fu eretto sulla sommità di un luogo di sepoltura
In quel mondo incantato e un po’ misterioso, popolato di troll e creature fiabesche, che è la Norvegia, si cela un sito non ben identificato che prende il nome di “Stoplesteinan”, spesso soprannominato lo ‘Stonehenge‘ norvegese.
Situato presso Egersund, nella contea di Rogaland, si raggiunge scalando una ripida collina tramite un piccolo sentiero. Il nome del cerchio, formato da 16 pietre, di cui le più alte raggiungono 1,2 metri circa dal suolo, deriva probabilmente dalla parola “stopla” col significato di mucchio/ammasso.
La distanza tra le diverse pietre è compresa tra 1,5 e 3 metri mentre il cerchio, nel suo complesso, ha un diametro di 21 metri. Le sue origini rimangono ammantate di mistero: secondo alcuni studiosi potrebbe trattarsi di un sito di epoca vichinga, secondo altri è un monumento funebre.
Chi avvalora l’ipotesi vichinga sostiene che fosse un tribunale del periodo 800-1000 d.C., ma la teoria più accreditata è la seconda. Il monumento in questione sarebbe stato eretto infatti sulla sommità di un luogo di sepoltura.
Simili cerchi di pietra non sono nuovi nella Scandinavia meridionale, dove nell’età del ferro erano una tipica architettura funeraria. In Svezia, per esempio, sono chiamati “Domarringar”, hanno spesso un numero dispari di pietre e una grande pietra rivolta verso est.
Se ne deduce che il soprannome ‘Stonehenge in miniatura” si deve esclusivamente alla somiglianza tra i due siti. Sebbene non si escluda un significato rituale del monumento norvegese, al momento non sembra sussistere alcuna “connessione spirituale” con il cerchio di pietre inglese.
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FONTI: visitegersund/dalanefolkemuseum
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