Per anni si è dibattuto sul fatto che la spada conficcata nella roccia della Cappella di San Galgano fosse o meno un falso storico, ma le analisi chimiche ne hanno confermato l’origine medievale
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Nella Cappella di San Galgano a Montesiepi (Siena), in Italia, si trova uno strano manufatto che risulterà immediatamente familiare ai fan della leggenda di Re Artù e a chiunque abbia visto il film Disney La spada nella roccia.
Probabilmente avrete capito: si tratta di una spada letteralmente incastonata in una pietra. Trovata pubblicitaria o un vero manufatto dell’epoca? Per anni si è discusso sulla sua autenticità, ma un’analisi chimica ha dato il suo responso: è probabile che risalga al periodo medievale.
La storia di Galgano Guidotti, a cui apparteneva la spada
La leggenda che circonda la spada narra che fu l’arma di Galgano Guidotti, uno spietato cavaliere nato nel 1148 e divenuto poi santo cattolico. Secondo la storia – che deriva in gran parte dal processo di canonizzazione che ebbe luogo poco dopo la sua morte – il padre di Galgano morì presto durante la sua infanzia.
Bambino ribelle, Galgano entrò a far parte di una cattiva compagnia. Niente a che fare con le abitudini odierne, all’epoca significava partecipare molto volentieri alle guerre interne condotte dai signori locali della Gherardesca, dai Pannocchieschi e da altri, spargendo il sangue dei suoi vicini.
Galgano continuò così per anni, assaporando la violenza, prima di cadere un giorno da cavallo. In quel momento ebbe una rivelazione religiosa e si convertì poco dopo al cristianesimo. Sempre secondo quanto raccontato dalla leggenda, abbandonò la fidanzata e iniziò una vita da eremita, con le visioni lo spingevano a costruire un eremo tutto suo.
La spada conficcata simbolicamente nella roccia
Ed ecco che arriviamo alla nostra spada. Si dice infatti che Galgano abbia conficcato la sua vecchia spada nella pietra, per simboleggiare il fatto di abbandonare la precedente vita violenta che ora non gli apparteneva più.
Questa roccia, invece di comportarsi come tale, “cedette come burro”, lasciando l’elsa della spada a sporgere dalla cima e la punta a spuntare dall’altra estremità della roccia. Da allora, la spada è rimasta nella pietra, ora custodita nella Rotonda di Siena, in Toscana.
Immaginiamo i più scettici pensare che si tratti di una scena degna da film, cartone animato o di una semplice leggenda ben poco fondata. Si potrebbe ipotizzare che sia solamente una “trappola attira turisti” inscenata ad hoc e invece, per quanto possa sembrare insolito, anche la scienza dà ragione a questa versione.
Le analisi confermano la sua veridicità
Nel 2001, infatti, il chimico Luigi Garlaschelli ha esaminato il manufatto e ha trovato una serie di dettagli sorprendenti, sfatando il mito che la spada fosse un falso recente. All’epoca scrisse:
Lo stile della spada è coerente con quello di altre armi simili della stessa epoca, possiamo addirittura etichettarla come una spada di tipo Xa, tipica della fine del XII secolo.
Garlaschelli ha recuperato campioni della spada all’interno della roccia attraverso un foro praticato in essa e li ha sottoposti ad analisi. Da qui è giunto alle seguenti conclusioni:
Sebbene i manufatti in ferro non possano essere datati in modo inequivocabile, la composizione del metallo non ha rivelato l’uso di leghe moderne e quindi è pienamente compatibile con un’origine medievale.
L’elsa che sporge dalla roccia e la lama della spada sottostante sono un pezzo unico
Ulteriori analisi hanno confermato che la spada è un manufatto autentico dell’epoca di Galgano, come spiegato dallo stesso Garlaschelli:
Abbiamo confrontato le ‘impronte digitali’ degli elementi in traccia nel metallo della spada con quelle di pezzi di scorie di ferro che si trovano ancora intorno alla grande abbazia di San Galgano. Queste scorie sono gli scarti delle piccole fonderie utilizzate dai monaci per fabbricare i loro piccoli oggetti in ferro, impiegando il minerale di ferro locale.
Si è poi arrivati a stabilire come l’elsa che sporge dalla roccia e la lama della spada sottostante sono un pezzo unico. Insomma, tutto parrebbe autentico. Rimane solo da dimostrare come e perché questa spada sia finita dentro alla roccia.
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