Il serpente del faraone, la reazione chimica che sembra generare la porta dell’inferno

Il serpente del faraone è quello che si genera da una reazione chimica “semplice” ma spettacolare (e molto pericolosa). Quello che si produce sembra davvero la porta dell’inferno e i fumi che si creano sono altamente tossici. Ecco come funziona

Serpente del faraone: no, non è specie di rettile, ma quello che si forma genera da una reazione chimica “semplice” ma spettacolare (e molto pericolosa). Quello che si produce sembra davvero la porta dell’inferno e i fumi che si creano sono altamente tossici. Assolutamente a non fare a casa!

Chimicamente i serpenti del faraone sono il prodotto della termolisi del tiocianato di mercurio, reazione chimica che in pochi secondi genera una grande schiuma serpentina. La quale, mista al calore generato (e a fumi tossici) sembra davvero la porta dell’inferno come la descrivono le leggende.

Questa reazione fu scoperta da Friedrich Wöhler nel 1821, dopo la sintesi tiocianato di mercurio, che descrisse il prodotto proprio come vermiforme, restando lui stesso stupito di quello che stava accadendo.

Per un po’ di tempo, il prodotto fu venduto addirittura come un fuoco d’artificio o un trucco da festa, ma, non appena fu chiara la sua tossicità complessiva, questa pratica fu (fortunatamente) abbandonata.

La chimica che c’è dietro

Il tiocianato di mercurio è una polvere che, se scaldata, produce all’inizio solo un filo di fumo, ma una strana struttura simile a un serpente che si contorce e si rigira mentre si estende verso l’alto, scivolando in spire al rallentatore. La cenere generata, infatti, diventa lunga e simile a un serpente, dando l’illusione di un serpente che si alza da terra.

Ecco, in formule quello che accade (con tempistiche non facili da determinare):

2Hg(SCN)2 → 2HgS + CS2 + C3N4

dove Hg(SCN)2 è appunto il tiocianato di mercurio, HgS il solfuro di mercurio, CS2 il solfuro di carbonio mentre C3N4 il nitruro di carbonio.

Ma non finisce qui perché il CS2, irritante e infiammabile, reagisce con l’ossigeno dell’aria, producendo anidride carbonica e anidride solforosa:

CS2 + 3O2 → CO2 + 2SO

A questo punto la temperatura sta salendo (quest’ultima reazione, infatti, è esotermica) e anche il nostro nitruro di carbonio si decompone, liberando azoto e cianogeno

2C3N4 → 3(CN)2 + N

E il solfuro di mercurio? Anche lui reagisce con l’ossigeno dell’aria, producendo mercurio e ulteriore anidride solforosa

HgS + O2 → Hg + SO2

Ed ecco che vediamo il serpente uscire dal nostro piccolo grumo di polvere, ma anche tanti fumi tossici. Oltre ad anidride carbonica e anidride solforosa, il mercurio che si forma  a queste temperature produce vapori. Un mix assolutamente da evitare!

La versione meno tossica

In realtà esiste un modo meno tossico per ottenere un risultato molto simile. Pur sconsigliando sempre di avventurarsi in pratiche chimiche in casa, soprattutto senza esperienza, la versione “light” è comunque spettacolare e almeno meno pericolosa. Possiamo ottenere infatti il “serpente” anche con zucchero, bicarbonato di sodio, sabbia e alcol.

Per prima cosa dobbiamo mescolare zucchero e bicarbonato di sodio in un rapporto di circa 4 a 1, quindi bagnare tutto con la sabbia a sua volta coperta di alcol e scaldare: il risultato è un lungo “serpente” nero di cenere che si attorciglia, sollevandosi dalla polvere iniziale. Chimicamente avviene in modo molto simile, ma partendo e arrivando con sostanze più sicure.

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