Sai perché in Oriente si mangia il cibo con le bacchette?

Una consuetudine che affonda le sue radici in un passato antichissimo e che si lega alla ritualità del nutrirsi: vi spieghiamo perché in Oriente il cibo viene portato alla bocca con le bacchette

Quando pensiamo alla cucina orientale ci vengono in mente subito montagne di riso, sushi, noodles…e, ovviamente, bacchette!

Al pari degli ingredienti e delle ricette tipiche, anche le bacchette di legno o bambù sono un elemento distintivo della cucina asiatica.

Ma sapete che questi utensili apparentemente semplici nascondono una storia millenaria e un significato profondo che va oltre il semplice atto di portare il cibo alla bocca?

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Una necessità…

Le origini delle bacchette si perdono nella notte dei tempi. Le prime testimonianze risalgono alla Cina della Dinastia Shang (1600-1100 a.C.), quando la crescita esplosiva della popolazione spinse ad escogitare soluzioni per ottimizzare le (scarse) risorse alimentari.

In questo periodo si diffuse l’abitudine di tagliare il cibo in piccoli pezzi, facilitandone la cottura e la distribuzione in porzioni più piccole.

Per la consumazione di alimenti distribuiti in porzioni così piccole le bacchette in bambù, già utilizzate da alcune comunità, divennero lo strumento ideale: economiche, facilmente reperibili e adatte a manipolare i cibi sminuzzati.

…ma anche parte di un rituale

L’utilizzo delle bacchette, oggi come nel passato, non si limita però a mere questioni pratiche: esso assume anche un valore simbolico e culturale.

Ricordiamo che, diversamente da quanto accade in Occidente, in molte culture orientali il cibo è considerato un dono prezioso della natura, e consumarlo con rispetto diventa un atto di gratitudine che assume toni religiosi.

Nella religione shintoista (tipica del Giappone rurale), per esempio, il cibo viene offerto alle divinità (kami) come segno di rispetto e gratitudine: la preparazione del cibo è considerata un atto sacro, e il pasto stesso è un momento di comunione con il divino.

Secondo il Confucianesimo, invece, i pasti sono occasioni per riunirsi con la famiglia e gli amici, rafforzando i legami sociali – ed esistono molti piatti specifici associati a feste, occasioni speciali e rituali.

Nell’Induismo, la religione maggioritaria dell’India, il cibo è considerato sacro e offerto alle divinità come prasadam, e il concetto di ahimsa (non violenza) si riflette nella scelta di evitare carne e pesce e di preferire un’alimentazione vegetariana.

Insomma, ogni religione orientale ha un rispetto reverenziale per il cibo – che vuol dire attenzione alla produzione di materie prime, preferenza di prodotti che non implicano sofferenza animale, lotta allo spreco (tutte cose che dovremmo adottare anche noi).

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Le bacchette oggi

Nel corso dei secoli, l’utilizzo delle bacchette si è diffuso in gran parte dell’Asia orientale, oltrepassando i confini della Cina.

Oggi le troviamo in Giappone, Corea, Vietnam, Thailandia e Taiwan, dove sono diventate parte integrante dell’identità culinaria e culturale. Materiali, forme e dimensioni variano a seconda delle regioni, ma il fascino e la praticità di questo strumento rimangono invariati.

Con la globalizzazione, il cibo orientale si è diffuso in ogni angolo del Pianeta, portandosi dietro le bacchette, che affascinano e incuriosiscono i consumatori occidentali.

Mangiare con le bacchette non è più solo una questione pratica, ma un modo per avvicinarci a culture lontane, che ci permette di apprezzare la ricchezza e la diversità della gastronomia mondiale anche attraverso la gestualità.

Se ancora non siete capaci di tenere in mano le bacchette e se utilizzarle vi sembra un’impresa impossibile, su TikTok ci sono moltissimi tutorial per imparare la tecnica e fare un figurone:

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