Non sono solo teste, i Moai dell’Isola di Pasqua non finiscono mai di stupire

L'Isola di Pasqua riesce ad attirare sempre l'attenzione: scopriamo qualcosa in più sulle grandi statue di Rapa Nui

Le iconiche teste monolitiche dei Moai dell’Isola di Pasqua (Cile) sono conosciute in tutto il mondo, e tra misteri, valenza storica e cultura di massa, continuano a suscitare interesse grazie a nuove scoperte e teorie più o meno veritiere.
Tra le domande più frequenti, soprattutto per chi ha una scarsa conoscenza dell’argomento, ci si chiede se le sculture abbiano anche un corpo, una risposta si ovvia per gli archeologi e gli studiosi che ben conoscono la storia della civiltà di Rapa Nui, ma che sorprenderà i non addetti ai lavori.

Non solo teste

Chiariamo subito la questione e diciamo che gli 887 Moai presenti sull’isola del Pacifico hanno anche un busto, stilizzato, che sorregge la testa: in alcuni casi, la figura intera emerge dal suolo, come nel caso del monolite più alto, Paro, che si innalza per circa 10 metri, mentre in altri casi il corpo delle statue è sepolto, ed i 150 Moai più famosi sono visibili solo fino alle spalle, posti sul fianco di un vulcano (una collocazione di grande effetto visivo, diventata quasi simbolica del posto, che per questo fa credere la presenza delle sole teste).

moai isola di pasqua

Fonte: Facebook

Una scoperta non nuova

Gli archeologi sono a conoscenza del corpo delle statue fin dai primi scavi del 1914. Una campagna significativa di scavi fu condotta negli anni ’50, e nuove ricerche sono avvenute nel 2010: tutti questi sforzi hanno svelato, sempre più accuratamente, che i Moai rappresentano molto più che semplici teste.

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Fonte: Facebook

Tra mito e verità

Anni fa, una serie di email con foto vecchie e nuove dei Moai presentava la scoperta dei busti come una grande rivelazione archeologica, alimentando la curiosità su queste sculture, che ne frattempo diventavano sempre più rappresentate nei media per via di una curiosità mai del tutto sopita.
Anche recentemente, stanno circolando dei fotomontaggi, chiaramente falsi, che raffigurano i Moai con bicipiti scolpiti e addominali a tartaruga, quando la realtà è diversa e ben più affascinante.

Come furono realizzati ed innalzati i Moai?

Un aspetto interessante e in parte misterioso riguarda la costruzione e l’edificazione dei Moai. Le statue, che possono raggiungere i 10 metri di altezza e pesare fino a 80 tonnellate, furono realizzate a partire dall’anno Mille. Tuttavia, gli esploratori notarono un’isola priva di alberi, rendendo difficile immaginare come le antiche popolazioni potessero trasportare pesi simili senza utilizzare del legname per realizzare leve e rulli, sia per il trasporto che per la messa in opera.

Analizzando i pollini nei laghi dell’isola, gli archeologi hanno poi scoperto che un tempo l’isola era coperta di foreste, principalmente palme del Cile, alberi in grado di raggiungere i 20 metri di altezza, con un fusto di 90 centimetri di diametro, una scoperta che confermò l’ipotesi dell’esploratore Thor Heyerdahl del 1955.

Localizzate le cave dove vennero realizzate diverse statue, furono ricostruiti i percorsi utilizzati per trasportarle fino alle piattaforme dove sorgevano i Moai: si stima che una statua richiedesse almeno un anno per essere scolpita e che per il trasporto fosse necessario il lavoro di 180 uomini. Le statue venivano fatte scorrere su dei rulli, sollevate e posizionate sulle piattaforme con dei grandi tronchi, impiegati come leve.

isola di pasqua 2

Il significato dei Moai

Il significato delle statue rimane ancora in parte non del tutto chiarito. Si crede che possano rappresentare gli antichi sovrani, delle divinità, oppure essere dei monoliti augurali portatori di benessere e prosperità. Molti Moai sono rivolti verso il mare, fonte di vita per il popolo di pescatori di Rapa Nui.

Altri studiosi ritengono che le statue siano concepite come offerte agli dèi per favorire eventi propizi, come la pioggia e la crescita di abbondanti raccolti. Un’altra teoria è che rappresentino i capoclan, o che siano stati creati per terrorizzare le masse durante le rivolte scatenate dal disboscamento delle foreste, avvenimento che provocò conflitti interni tra i diversi clan presenti sull’isola.

I Moai nella cultura di massa

I Moai, le monumentali statue dell’Isola di Pasqua e simbolo iconico della civiltà Rapa Nui, sono diventati nel tempo un elemento ricorrente nella cultura di massa a livello globale. La misteriosa origine, l’imponenza e la particolarità delle statue hanno affascinato artisti, registi, scrittori e persino game designer, rendendoli protagonisti di varie espressioni artistiche e mediali.

I Moai dell’isola di Pasqua al cinema e in TV

Le enigmatiche statue di pietra hanno fatto la loro comparsa in numerosi film e serie TV, spesso associate a misteri e leggende antiche. Una delle apparizioni più celebri è nel film “Night at the Museum” (Una notte al museo, 2006), dove un Moai del Museo di Storia Naturale di New York prende vita e sviluppa una personalità comica, diventando uno dei personaggi preferiti del pubblico.
Anche in serie televisive come “I Simpson“, i Moai sono stati oggetto di parodie e omaggi: nell’episodio “Bart vs. Australia”, la famiglia Simpson visita un museo dove viene esposta una replica del Moai.

I Moai nei videogiochi

Nel mondo dei videogiochi, i Moai sono apparsi in numerosi titoli, spesso come elementi di sfondo o come parte di enigmi e avventure.
Un intero regno (suddiviso in 3 sottolivelli) di “Super Mario Land” (1989) per Game Boy è ambientato sull’isola di Pasqua, come una sezione di “Tomb Raider Underworld” (2008), mentre giochi come “Animal Crossing” (2002) permettono ai giocatori di decorare i propri spazi virtuali con delle repliche di Moai.

Super Mario Land Rapa Nui

I Moai in letteratura

Anche il mondo dei libri tratta il fascino dei Moai. Numerosi romanzi e racconti di avventura e fantascienza hanno incluso le statue come simboli di antiche civiltà perdute o come indizi di misteri archeologici. Autori come Thor Heyerdahl, nel libro del 1957 “Aku-Aku: The Secret of Easter Island“, hanno contribuito a diffondere la conoscenza e l’interesse per i Moai, combinando ricerca scientifica e narrazione avvincente.

I modai nell’arte contemporanea

Nel mondo dell’arte contemporanea, i Moai sono stati fonte di ispirazione. Artisti di tutto il mondo hanno reinterpretato queste statue in varie forme, dai dipinti alle sculture moderne. L’artista britannico Antony Gormley, noto per le statue umane realizzate in pose meditative, ha spesso citato i Moai come una delle influenze per lui più significative, sottolineando l’impatto visivo e simbolico che queste figure hanno avuto nel plasmare il suo immaginario artistico.

I Moai nella cultura pop

I Moai sono diventati un elemento popolare anche nella cultura di massa più informale. Dalle t-shirt ai gadget, le immagini delle grandi teste sono utilizzate per evocare un senso di mistero e antichità. Anche i social media hanno contribuito alla diffusione dell’iconografia di Rapa Nui, con meme e immagini virali che spesso li presentano in contesti umoristici o parodistici.

I Moai e il turismo

L’interesse culturale e mediatico verso i Moai ha avuto, e continua ad avere, un impatto significativo anche sul turismo dell’Isola di Pasqua. Ogni anno, migliaia di turisti visitano l’isola per ammirare da vicino le imponenti statue, attratti tanto dal fascino storico quanto dalle rappresentazioni viste nei media. Un flusso turistico di tale portata ha portato a una maggiore consapevolezza e protezione del patrimonio culturale di Rapa Nui, ma ha anche sollevato questioni riguardanti la sostenibilità e la conservazione dell’isola.

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