Una proposta singolare per ritrovare se stessi e dare una mano per una giusta causa: tanti sembrano pronti a lasciarsi la vita di tutti i giorni alle spalle per partire verso Montecuccoli
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Siamo tutti così tanto presi da una vita frenetica all’insegna del correre di qua e di là, barcamenandosi tra mille impegni e spesso immersi nel traffico, che avremmo bisogno di ritrovare noi stessi e un po’ di pace. Sarà per questo motivo che l’offerta dell’abbazia di Montecuccoli ha ricevuto un boom di richieste inaspettato.
Di cosa stiamo parlando? Semplice: un mese di vita monastica, immersi in un luogo di assoluta bellezza all’insegna della serenità, della condivisione ed anche del duro lavoro. L’iniziativa non è nuova, in quanto è la seconda estate consecutiva che questa abbazia, una sede della Chiesa d’Oriente che si trova tra Barberino di Mugello e Prato, la propone.
L’obiettivo è ricostruire l’abbazia, che è rimasta disabitata per almeno 50 anni
Tutto è partito da un post su Facebook alla ricerca di volontari per i mesi estivi e l’account si è ritrovato sommerso di persone che non vedevano l’ora di unirsi al gruppo di monaci per dare una mano e concedersi uno stop dalla quotidianità.
Nell’annuncio si specifica subito di cosa si tratta. Inizia infatti premettendo: “Stiamo cercando te come parte del nostro progetto di ricostruzione”. Sì, perché i cinque membri della comunità, che vivono lì da un anno, stanno lentamente ricostruendo l’abbazia che è rimasta disabitata per almeno 50 anni.
L’abbazia è un bene del demanio, concesso a questa comunità composta da una donna di 40 anni e da uomini tra i 50 e i 60 anni. Ma quali sono le “caratteristiche” richieste? Si cerca:
Una personalità con un sorriso radioso, di ogni sesso, età e religione, dove l’esperienza è un vantaggio ma non un obbligo. Talento organizzativo, piacere di trattare con le persone, amare in modo incondizionato gli animali ed essere consapevole di trovarsi in un luogo religioso ma anche in un cantiere in movimento.
Quali sono i compiti e cosa si avrà in cambio
Come se fosse una sorta di annuncio di lavoro, nel post si parla anche dei compiti, di cosa viene offerto in cambio e del periodo in cui è richiesta la presenza. Per quanto riguarda le mansioni:
accudire gli animali del rifugio, piccoli lavori di agricoltura/giardinaggio, cucina, pulizie e molto altro (lavori elettrici, di muratura e idraulici se specializzato/a).
I monaci possono dare la possibilità – che sembra molto ambita vista la quantità di candidature inviate – di:
stare in mezzo alla natura incontaminata del Mugello e partecipare alla ricostruzione di un monastero di cui solo i libri e i romanzi danno un’idea precisa.
Il tutto si svolgerà “da giugno a settembre e forse di più” (d’estate, perché i monaci al momento non hanno il riscaldamento) e non è necessario ordinarsi, consacrarsi o prendere i voti, ma essere disposti a “vivere come noi per un mese”.
Come è scandita la vita all’abbazia
Ciò significa vivere una vita da monaci, ovvero svegliarsi alle 7 con le lodi del mattino e, dopo la colazione, iniziare a lavorare. A mezzogiorno, si prega e poi si mangia e ci si può rilassare fino alle 15. Dopo un altro momento di raccoglimento, tutti di nuovo al lavoro tra gli animali, le piante officinali, il liquorificio e gli interventi necessari all’abbazia.
È giunta sera e alle 18.30 si prega, si va a cena e alle 21 ci si raccoglie tutti insieme. A quel punto ognuno va nella propria stanza ed inizia il momento del “grande silenzio”. Il posto non può ospitare molte persone, un massimo di 3 o 4 al mese, per cui ci sarà grande selezione.
Se sei interessato/a, puoi inviare il tuo curriculum e una presentazione a: abbazia@abbaziadimontecuccoli.org. Attenzione a non telefonare perché non riceverai risposta. Quanti di voi sono pronti a “candidarsi” per questa esperienza rigenerante e fuori dagli schemi?
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