Lavanda: curiosità e affascinanti simbologie della pianta che purifica e porta armonia

Nota e utilizzata fin dall'antichità per le sue innumerevoli proprietà benefiche, la lavanda cela molteplici simbologie, alcune decisamente inaspettate... come la diffidenza

La lavanda è una pianta aromatica e medicinale della famiglia delle Lamiaceae, molto diffusa nell’area mediterranea. Vi abbiamo già parlato di come coltivarla sia in vaso che in giardino, delle sue innumerevoli proprietà benefiche e di una bellissima leggenda che la vede protagonista. Ma che dire della sua simbologia?

Nel linguaggio dei fiori ha diversi significati, dalla diffidenza alla purezza. Per quanto riguarda la diffidenza, probabilmente l’associazione si deve al fatto che intorno ai cespugli di lavanda girano spesso molti insetti, tra cui bombi e calabroni, e quindi avvicinarsi alla pianta può comportare dei rischi.

Inoltre, in passato, la lavanda veniva usata come antidoto contro il morso dei serpenti, ma al tempo stesso era considerata la pianta dove questi rettili amavano costruire i propri nidi. Probabilmente l’associazione con la diffidenza si deve anche a questo.

D’altra parte essa simboleggia la purezza, l’amore, la virtù, la devozione, la gioia e la felicità in quanto pianta protettiva in grado di attirare, secondo la tradizione, energie positive e di allontanare gli stati di tensione e nervosismo.

Non a caso viene spesso consigliata per calmare la mente e il corpo, nonché per profumare la casa, dove porta armonia neutralizzando le energie negative e purificando l’ambiente. Per beneficiare di queste proprietà si può utilizzare dell’olio essenziale oppure bruciare uno smudge stick a base di lavanda e salvia, o ancora appendere un mazzetto di lavanda secca in ogni stanza.

Si ritiene che appendere mazzetti di lavanda in casa, e in particolare sopra la porte, fosse una pratica molto comune in passato: la gente le attribuiva infatti poteri apotropaici, ritenendola in grado di allontare gli spiriti maligni. Essendo considerata un talismano contro il maligno, viene utilizzata insieme ad altre piante, tra cui l’iperico, anche nel famoso mazzetto di San Giovanni

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FONTI: witchygypsymomma/adamsfarms

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