Il lago, che deve il suo nome a Ponzio Pilato, in passato era frequentato da streghe e negromanti, che qui celebravano inquietanti rituali. Ed era considerato porta d'accesso verso il mondo degli Inferi
Avete mai sentito parlare del “Lago di Pilato”? Si trova sui Monti Sibillini, sotto la cima del Monte Vettore, è l’unico lago naturale delle Marche ed è protagonista di misteriose e inquietanti leggende.
Il suo nome si deve proprio a Ponzio Pilato, governatore romano della Giudea. La leggenda narra che dopo essere stato condannato dall’imperatore Tiberio, il suo corpo fu riposto su un carro trainato da buoi, che vennero lasciati liberi di vagare senza meta. Gli animali raggiunsero i Monti Sibillini e il corpo di Pilato precipitò nelle acque del lago.
La striscia di ghiaia che lo costeggia, almeno per un tratto, secondo la leggenda testimonia la corsa forsennata del carro su cui venne trasportato il corpo del governatore, la cui anima non va assolutamente disturbata onde evitare devastazioni. Persino gettare un sasso nelle sue acque può causare terribili conseguenze!
Come se non bastasse, a partire dal XIII secolo il lago iniziò a essere frequentato da streghe e negromanti, che vi celebravano inquietanti rituali, consacrando i loro libri di magie ai demoni che vi abitavano. I negromanti si riunivano sulla fascia di terra nota come isola del Diavolo, e ogni volta che invocavano le forze del male, puntualmente dal lago, considerato porta d’accesso verso il mondo degli Inferi, si scatenevano terribili tempeste.
Altrettanto inquietante è “La Gran Pietra” che fu rinvenuta nelle sue vicinanze, su cui sono incise delle strane lettere: c’è chi ipotizza si tratti di un antico altare sacrificale o di una stele su cui venivano incise invocazioni demoniache, ma tutt’oggi rimane un mistero.
Al di là della sua fama sinistra, il Lago di Pilato, unico bacino naturale di origine glaciale presente nelle Marche, è un luogo meraviglioso e suggestivo, che può essere raggiunto a piedi (purché adeguatamente preparati) attraverso i sentieri che partono da Foce di Montemonaco o da Forca Viola. Nelle sue acque vive anche il Chirocefalo del Marchesoni, un piccolo crostaceo branchiopode, endemico prorio del Lago di Pilato.
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FONTI: sibilliniweb/sibillini
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