Fisici svelano cosa succede ai tuoi vestiti quando si asciugano (e potrebbe essere utile per nuovi tessuti antisudore)

I ricercatori hanno esaminato i piccoli cambiamenti che si verificano nei tessuti quando questi passano dall’essere bagnati all’essere asciutti, cercando in questi fenomeni risposte a questioni più grandi

Lavare i nostri capi d’abbigliamento, bagnarli con acqua e sapone e poi farli asciugare, è una delle attività più antiche della storia dell’essere umano. Eppure, malgrado sia una pratica antica e diffusa in ogni angolo del mondo, essa riserva ancora qualche segreto per gli scienziati.

Recentemente, un gruppo di ricercatori francesi ha condotto uno studio proprio per analizzare i piccoli cambiamenti che avvengono quando un tessuto passa dall’essere bagnato all’essere asciutto, e per provare a sciogliere i dubbi relativi al fenomeno dell’asciugatura.

Per farlo, ha utilizzato una tecnica chiamata spettroscopia di risonanza magnetica nucleare al fine di misurare la distribuzione dell’acqua all’interno delle fibre del tessuto. In un pezzo di tessuto bagnato, l’acqua può essere legata alla struttura del tessuto o depositarsi sotto forma di vapore acqueo fra le fibre della trama.

I modelli di studio finora esistenti presupponevano una certa dinamica di trasferimento tra gli stati liquido e gassoso dell’acqua. Tuttavia, senza misurazioni precise, i ricercatori non sono stati in grado di convalidare i parametri utilizzati per adattare i modelli alle loro osservazioni spesso macroscopiche.

Per comprendere le differenze fra queste due diverse modalità di distribuzione dell’acqua nei tessuti, i ricercatori hanno messo vari campioni di tessuto (fibra di cellulosa) sottoposto a precise condizioni di umidificazione all’interno di contenitori aperti.

I campioni sono stati poi esposti a flussi costanti di aria secca. Infine, con la risonanza magnetica nucleare hanno misurato la quantità di acqua legata al tessuto in momenti diversi, al fine di determinare i livelli di asciugatura nel corso del tempo.

Questi primi risultati aprono la strada alla realizzazione di strumenti di progettazione tessile ottimizzati per le loro condizioni d’uso. Ma sono necessarie nuove ricerche, in particolare per poter tener conto delle condizioni esterne che non saranno quelle di un laboratorio.

Grazie ai risultati ottenuti durante queste osservazioni, gli autori dello studio sono stati in grado di determinare e teorizzare con efficacia una vera e propria “legge dell’asciugatura” dei tessuti, che può rivelarsi molto utile per creare modi più efficienti per lavare e asciugare i nostri vestiti – soprattutto se pensiamo che l’acqua che ristagna fra le fibre dei tessuti può dare origine a pericolose muffe.

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Fonte: Physical Review Applied

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