L’iconico direttore d’orchestra ha anche una sua cantina di vini, la prima a sperimentare l’affinamento del vino attraverso la musica con l’obiettivo di ottenere una certificazione che riconosca i benefici di questa pratica
Beppe Vessicchio, idolo del web e delle nuove generazioni per le apparizioni al Festival di Sanremo e ad Amici di Maria De Filippi, ha combinato due delle sue passioni più grandi: la musica e il vino. Il celebre direttore d’orchestra ha infatti realizzato un suo vino, chiamato Musikè.
Si tratta di un vino molto particolare dato che la sua cantina è la prima a sperimentare l’affinamento del vino attraverso la musica. Secondo Vessicchio, infatti, la musica è in grado di migliorare il sapore del vino anche se ancora non è stato dimostrato scientificamente.
E il maestro ora è determinato a fare proprio questo: far capire a tutti i benefici di questa pratica con l’obiettivo di riuscire ad ottenere una certificazione che possa essere riconosciuta dal mondo scientifico tradizionale. In che modo? Facendo una dimostrazione in tempo reale con il limone.
Con un esperimento pratico, infatti, mostra al pubblico cosa succede quando il limone viene armonizzato. A spiegare come avviene è lui stesso:
Prendiamo due limoni, li tagliamo a pezzettini e li separiamo su due piattini. Un piattino lo mettiamo a vibrare sulla superficie di un tablet che riproduce musica armonico naturale, che tiene conto di una serie di parametri musicali della fisica. L’altro, invece, viene messo da parte. Quello che avviene è spiazzante. So che sembra roba da ‘Ritorno al futuro’, ma il limone armonizzato assume tutto un altro sapore.
Il vino viene sottoposto a 40 minuti di sollecitazioni armoniche
Il suo avvicinamento al vino con le prime sperimentazioni risale al 2013 e nel 2017 ha pubblicato un saggio intitolato “La musica fa crescere i pomodori”, in cui ha discusso di come le canzoni dei Beatles possano influenzare la crescita delle piante e migliorare la qualità del vino.
La sua cantina, aperta nel 2018 in Abruzzo, utilizza solo uve provenienti da vigneti biologici, selezionate personalmente da Vessicchio stesso. Dopo la fermentazione, il vino viene versato in vasche d’acciaio, dove viene sottoposto a 40 minuti di sollecitazioni armoniche tramite trasduttori che emettono la musica composta dallo stesso Vessicchio.
Non si tratta chiaramente di composizioni qualsiasi, in quanto le scrive con attenzione ai parametri specifici per garantire il massimo effetto sull’affinamento del vino. Secondo Vessicchio, questa pratica non solo migliora il sapore del vino e aggiunge un tocco di magia al processo di produzione.
E tra poco è pronto a presentare il suo prossimo prodotto, una grappa, sempre realizzata attraverso sollecitazioni armoniche. Sarà questo il futuro del settore, prendersi cura dei vigneti con la musica?
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Fonte: Musikè Vini
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