William Dorsey Swann la prima drag queen al mondo: chi era l’ex schiavo che difese la libertà di espressione

Nato schiavo, diventato un libero cittadino a 9 anni ma rimasto schiavo del conformismo dell’America post guerra di secessione che ha cercato di combattere per tutta la vita. Feste private con balli scatenati per esprimersi in libertà prima ancora delle ballroom dove si diffuse il vogueing

Crescere nell’America post guerra di secessione poteva essere straniante per un giovane figlio di ex schiavi che aveva davanti a sé l’opportunità di scrivere le pagine della propria vita.

Di certo quella di William Dorsey Swann è stata unica nel suo genere e non solo perché è riconosciuto coma la prima drag queen della storia, di cui almeno vi è una traccia.

Aveva creato un mondo dove potersi esprimere, aveva portato avanti la prima forma di lotta e resistenza pacifica per i diritti che si scontravano con una cultura che non accettava il diverso. E un uomo nero che amava esibirsi con abiti femminili di raso era decisamente dirompente per quel tempo.

Libero a nove anni e una vita da inventare

Nato nello stato del Maryland nel 1858, Swann era stato registrato alla nascita come “di proprietà” di una donna di piantagione di nome Ann Murray.

A nove anni la vita di William cambiò all’improvviso con la fine della schiavitù: i genitori acquistarono una piccola fattoria e lui fu mandato a lavorare perché le entrate erano esigue.

Cameriere in un hotel imparò da a leggere e scrivere. A 24 anni venne sorpreso a rubare dei libri dalla Washington Library Company ma, con l’aiuto dei datori di lavoro e un assistente procuratore, ottenne la grazia perché libero da vizi, gentile per indole, col desiderio di imparare e migliorarsi. Diventò bidello in un college.

La festa finita sul Washington Post

La sera del 12 aprile 1888 è la data in cui tutto cambia, per l’ennesima volta, perché da quel giorno in poi Swann diventa pubblicamente la Queen of Drag come gli amici più fidati lo chiamavano e come le pagine della cronaca del tempo riportarono, dal Washington Post a diversi giornali locali.

Quella notte, quella del suo 30esimo compleanno, i vicini chiamano la polizia per l’eccessiva frastuono che proveniva dal 1114 di F Street. Le forze dell’ordine interruppero un party e si trovarono davanti una trentina di uomini neri alcuni dei quali con vestiti femminili.

Tra loro c’era anche “Mr. William Dorsey, The Queen, che era in piedi con un portamento regale” in un bellissimo abito color crema di fronte agli ufficiali. Cercò di resistere con la non violenza dichiarando non avveniva nulla di promiscuo in quella casa e disse a uno degli uomini in divisa: “non sei un gentiluomo”.

Con lui vennero portati in centrale anche il proprietario di casa e altre 10 persone tutte “sopra i 25 anni”.

Particolare National Republican 1888

©Library of Congress

Essere una drag queen a fine ‘800

Nella società americana dell’epoca gli organizzatori di queste feste clandestine a Washington erano conosciuti come uomini devianti. Non c’era solo il pericolo dell’arresto ma anche quello di diventare bersaglio dell’opinione pubblica, di finire sui giornali, di essere discriminati, di perdere il lavoro che in genere era ancora nei campi dei bianchi ricci o in una struttura governativa.

Dorsey e i suoi amici avevano però costruito una rete di supporto ovvero c’erano uno per l’altro, continuando a ritrovarsi in posti sempre diversi. Era nata la House of Swann dalla testardaggine quegli uomini che a dispetto dei cambiamenti non erano ancora davvero liberi, un luogo di pace e creatività come poi è stata, in epoca attuale, la House of Gaga di Lady Gaga.

Cartolina parigina del ballo Cake Walk, 1903

© Wellcome Collection, Immagine di pubblico dominio

Sorvegliati speciali

Nel 1887 la polizia aveva già fatto irruzione in un’altra festa dove erano presenti uomini sia bianchi che neri; seguirono diversi arresti che inclusero anche Swann.

Un’altra retata avvenne la notte di capodanno del 1895 nella casa di William che, questa volta, vide aprirsi le porte del carcere. Swann fece richiesta di grazia al presidente Grover Cleveland, che la negò. Dopo la sentenza di colpevolezza per aver tenuto una casa di disordini trascorse 10 mesi in carcere.

L’importanza di William Dorsey

Dorsey è stato il primo afro-americano a intraprendere un’azione legale per difendere il diritto di radunarsi per la propria comunità, oggi indentificata con la sigla LGBTQ, e il diritto di esprimersi come una persona davvero libera sebbene tra quattro mura.

Incontrarsi, socializzare, indossare abiti femminili e imbellettarsi per dar vita a uno show senza per questo avere a che fare con il sesso. La musica e danza avevano grande spazio con la cake-walk, nata nei campi tra gli schiavi come parodia dei balli tra i bianchi, e diventata una routine nelle feste di Dorsey e non solo.

Una prima passerella fu quella dell’Esposizione Universale di Philadelphia del 1876, poi si diffonde nelle music-hall negli Stati del Sud, ballata solo da uomini fino al 1890 prima arrivare oltreoceano, nel 1902 introdotta a Parigi al Nouveau Cirque tanto da essere ripresa da Luis Lumière. Una zona franca antesignana anche delle ballroom da dove negli anni ‘90 Madonna ha portato alla ribalta mondiale il vogueing.

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Fonte: Library of Congress

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