Vivere in modo green: i 5 eco-miti da sfatare

Torniamo sul tema dei luoghi comuni per combattere 5 pregiudizi davvero duri a morire in materia di ecocompatibilità e di rispetto dell'ambiente.

Qualche tempo fa ci siamo occupati degli errori commessi dalle aziende che cercano di essere o di apparire green. Oggi torniamo sul tema dei luoghi comuni per combattere 5 pregiudizi davvero duri a morire in materia di ecocompatibilità e di rispetto dell’ambiente.

I prodotti ecosostenibili e quelli in materiali riciclati sono difficili da trovare

Forse era vero qualche anno fa, quando la sensibilità e l’attenzione in materia di sostenibilità ambientale erano piuttosto scarse. Oggi, però, questa giustificazione non può più considerarsi valida, dato che molte aziende, negozi e marchi della grande distribuzione si sono adeguati e stanno perseguendo, ciascuno nel proprio ambito, degli importanti obiettivi green. Il punto è che non bisogna essere pigri, perché chi desidera acquistare prodotti ecosostenibili – dagli alimenti a km zero alla carta certificata passando per i detersivi alla spina o per gli eco-jeans, e l’elenco potrebbe continuare – ha a disposizione varie possibilità. Basta informarsi, magari utilizzando internet, per conoscere i prodotti che rispondono alle nostre esigenze e i punti vendita più vicini a noi.

Riciclo e riduzione dei rifiuti non sono economicamente convenienti

Diciamoci la verità: ciascuno di noi produce un’enorme quantità di scarti, il cui smaltimento è costoso sia in termini economici che in termini di inquinamento ambientale. Ecco perché puntare sul riciclo, attraverso la raccolta differenziata, sul riuso di tutto ciò che può essere recuperato e sulla riduzione dei rifiuti, a cominciare ad esempio dagli ingombranti imballaggi, è l’unica strategia davvero vincente, sotto tutti i punti di vista. Senza contare che qualcuno è riuscito a farne un vero e proprio business. Come ad esempio la giovane coppia di fidanzati americani che ha promosso una massiccia raccolta di lattine di alluminio da destinare al riciclo con l’obiettivo di finanziarsi il matrimonio. Oppure, per fare un esempio geograficamente più vicino a noi, all’intuizione di un ingegnere bolzanino di produrre carta e pelle dagli scarti di mela provenienti dall’industria dei succhi di frutta. O ancora l’Ecopunto di Niscemi in cui si i rifiuti si traducono in buoni sconto sulla spesa. Insomma, navigando su greenMe.it potete trovare una miriade di esempi che dimostrano come riciclo e riduzione dei rifiuti siano una scelta vincente e, in alcuni casi, persino remunerativa!

I prodotti riciclati e quelli naturali sono di minore qualità

È vero, alcuni materiali, come ad esempio la carta e la plastica, perdono qualità di riciclo in riciclo. Tuttavia, questo problema ha una soluzione facile facile, che consiste nel destinare le materie prime già riciclate più volte a funzioni e prodotti di minore qualità. La progressiva degradazione non riguarda invece il vetro e il metallo, per cui non c’è differenza nelle caratteristiche tra un prodotto riciclato ed uno “vergine”.

Per quanto riguarda gli alimenti, invece, la risposta a questo luogo comune sta nel gusto. Oltre ad essere più sani e ad avere un impatto minore sull’ambiente, infatti, i prodotti che derivano da processi di coltivazione e/o di lavorazione più naturali, e che non vengono sballottati da un punto all’altro del mondo per soddisfare qualche capriccio fuori stagione, sono riconoscibili, perché hanno sapori più autentici e danno una maggiore soddisfazione al palato. Provare per credere.

Una sola persona non può fare la differenza

Questa è la tipica giustificazione che siamo soliti accampare nei momenti di pigrizia e cha applichiamo un po’ a tutto, dall’ecologia ai piccoli gesti di solidarietà: se il mondo va male, ci diciamo per autoassolverci, non sarò certo io a poterlo cambiare. Ne siamo davvero così sicuri? Pensiamoci bene: se tutti ragionassero così, infatti, non ci sarebbe più alcuna speranza di migliorare le cose, anche quelle più a portata di mano, né oggi né mai. Comportarsi in modo green, invece, vuol dire avere ben presente che anche il più piccolo e apparentemente insignificante dei gesti può essere determinante. Quindi: che un singolo individuo faccia o non faccia la raccolta differenziata, getti via gli scarti di cibo o li composti, risparmi o non risparmi acqua ed energia, riutilizzi prodotti e oggetti o li acquisti ogni volta nuovi, fa davvero la differenza. Quindi, rimbocchiamoci le maniche e diamoci da fare!

Essere green è troppo costoso

E infine, ecco un luogo comune davvero difficile da sfatare, che va un po’ a braccetto con il mito della difficoltà di reperire prodotti eco, di cui abbiamo parlato al punto 1. Al di là della soddisfazione insita nel ridurre il proprio personale impatto sull’ambiente, ciascuno di noi può trovare anche un’altra gratificazione, molto più tangibile, nel vivere in modo green: risparmiare denaro. Come? Ad esempio, molto banalmente, se si limita il numero di volte in cui si usa l’auto privata per i propri spostamenti, magari preferendo, ogni tanto, delle salutari pedalate o passeggiate, si riduce la spesa per il carburante. Se le bottiglie e i contenitori in plastica e vetro vengono riutilizzati anziché gettati via, non ci sarà bisogno di comprarne ogni volta dei nuovi. Se si impacchettano i regali per feste e ricorrenze in modo creativo, riciclando la carta che si ha in casa, non ci sarà bisogno di andare in negozio a comprare della costosissima carta decorata. Se si fa attenzione a non lasciare luci accese in casa e si scelgono lampadine a basso consumo, gli effetti positivi della nostra oculatezza si vedranno direttamente nelle bollette. E lo stesso si può dire per l’acqua, se si prova a contenerne lo spreco. Insomma, le vie del risparmio green sono davvero infinite ed essere eco-friendly non è affatto roba da ricchi.

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