Il miglior vino bianco del mondo è italiano, la classifica

Gli esperti di Wine Enthusiast hanno messo Il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore 2019 di Bucci al secondo posto nella classifica mondiale dei 100 vini più entusiasmanti del 2021

Ancora una volta il mondo guarda con ammirazione alle eccellenze agroalimentari del nostro paese, il migliore vino bianco del mondo è italiano. La rivista di vini Wine Enthusiast ha premiato il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore 2019 di Bucci come secondo miglior vino più buono al mondo dietro al francese Château Siran 2018 Margaux, che è però un rosso.

Per la rivista, quindi, si tratta del miglio vino bianco dell’anno. Ma non è l’unico rappresentante italiano in questa prestigiosa classifica: sono infatti ben 18 i vini italiani inseriti nella lista dei 100 vini più entusiasmanti del 2021 (11 bianchi e 7 rossi) – un segno di quanto i nostri prodotti siano apprezzati anche all’estero.

Si tratta di uno dei riconoscimenti sempre più numerosi che riceviamo dalla critica nazionale e internazionale, e di un premio a un vitigno autoctono e ai suoi produttori che stanno operando un ulteriore decisivo salto qualitativo – ha dichiarato il direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini, Alberto Mazzoni.

Non è stata impresa facile, secondo gli esperti di Wine Enthusiast, stilare l’annuale classifica dei 100 vini più buoni ed entusiasmanti degli ultimi dodici mesi – sono stati analizzati più di 22.000 vini provenienti da tutto il mondo. Nel 2021, le regioni già rinomate per le eccellenze vinicole – Napa, Bordeaux, Barolo, Rioja – hanno tenuto alta l’asticella, guadagnando molti posti nella classifica.  Tuttavia, gli esperti di Wine Enthusiast hanno rivolto uno sguardo anche a vini magari meno famosi, ma non per questo incapaci di donare sorprendenti esperienze di gusto – del resto, fa parte della mission della rivista, scoprire e consigliare eccellenze vinicole meno conosciute dal grande pubblico. Ecco quindi che nella lista dei vini più buoni dell’anno sono entrate anche piccole perle rare come il Graci Rosso del 2018, prodotto con uve coltivate alle pendici dell’Etna, in un terreno altamente vulcanico (40° posto), ma anche vini provenienti dall’Armenia, dall’Uruguay e dalla costa centrale della California.

Il Verdicchio dei castelli di Jesi, che nel 2018 ha festeggiato i 50 anni della DOC, è un vitigno autoctono (2mila ettari) di grande versatilità, in grado di dare vini di pronta beva ma anche dal sorprendente potenziale di invecchiamento. Anche nel 2020 si è confermato il bianco fermo più premiato d’Italia, con 15 referenze che hanno ottenuto il riconoscimento d’eccellenza su almeno 2 delle guide nazionali.

Il crescente numero di riconoscimenti per il Verdicchio – ha detto ancora Mazzoni – conferma la qualità ormai diffusa sul territorio, con quasi un terzo delle aziende premiate che producono oltre 5mila bottiglie. Obiettivo ora è incrementare le vendite in Italia, che esprime il 52% del fatturato dell’imbottigliato, e nel mercato nordeuropeo. Ma soprattutto, a fronte di una qualità universalmente riconosciuta, è indispensabile puntare alla crescita del prezzo medio a bottiglia.

QUI è possibile leggere la lista completa.

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Fonti: Wine Enthusiast / Alberto Mazzoni

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