I resti di un villaggio in Canada dimostrano la presenza di tribù vichinghe nel continente americano prima della “scoperta” di Colombo
I resti di un villaggio in Canada, datati grazie al radiocarbonio, dimostrano la presenza di tribù vichinghe nel continente americano ben prima della “scoperta” di Cristoforo Colombo
La “scoperta” del continente Americano viene attribuita all’italiano Cristoforo Colombo e datata alla fine del ‘400. Tuttavia, la scoperta di alcuni archeologi fatta a Terranova (un’isola appartenente al Canada) potrebbe mettere in crisi questa certezza. Il continente avrebbe già ospitato gli europei ben prima della spedizione castigliana – esattamente 1.000 anni fa, grazie a un popolo di guerrieri ed esploratori che si sono lanciati via mare alla scoperta di nuovi territori da occupare: i Vichinghi.
Arrivato con le imbarcazioni dalla Groenlandia, un piccolo gruppo di Vichinghi avrebbe fondato un villaggio sull’isola di Terranova quasi cinque secoli prima della venuta di Colombo, secondo questo studio. Si trattava di una comunità limitata, costituita al massimo da un centinaio di uomini e donne, che avrebbero abbattuto gli alberi presenti sull’isola per riparare le loro navi e costruire abitazioni per il villaggio. La loro presenza sull’isola, tuttavia, non sarebbe stata di lunga durata: gli archeologi suggeriscono che l’insediamento ebbe vita breve – non più di 13 anni – prima che i Vichinghi facessero ritorno in Groenlandia.
I primi Vichinghi stanziatisi in Groenlandia, i Norreni, provenivano dall’Islanda e dalla Scandinavia: il loro arrivo anche nelle Americhe segna il momento in cui l’umanità ha popolato tutte le terre emerse del globo. Gli esami condotti sui tronchi degli alberi abbattuti con la tecnica del carbonio radioattivo hanno permesso di ricavare una data precisa del momento del taglio – finora la datazione relativa alla presenza dei Vichinghi in America si era basata sulla tradizione orale delle saghe, messe per iscritto solo nel XIII secolo (almeno due secoli dopo gli eventi).
I dettagli della scoperta
I ricercatori hanno utilizzato il radiocarbonio sui pezzi di legno presenti nel sito, sia i ceppi degli alberi che altri piccoli frammenti dispersi durante la lavorazione del materiale stesso. Le popolazioni indigene hanno occupato l’isola sia prima che dopo la venuta dei Vichinghi, per questo i ricercatori si sono assicurati che ogni pezzo di legno preso in esame mostrasse i segni del taglio effettuato con un arnese di metallo – una tecnologia sconosciuta agli autoctoni. Oltre al radiocarbonio, sono stati utilizzati microscopi per contare gli “anelli” presenti nel tronco degli alberi, al fine di determinarne l’età al momento dell’abbattimento: sorprendentemente tutti i tronchi analizzati, seppur appartenenti a specie diverse, sarebbero stati abbattuti esattamente 1.000 anni fa, nel 1021. Oltre ai pezzi lignei, anche altri materiali sono stati esaminati e datati: carbone, ossa umane ed animali.
Non è ancora chiaro se questa data così precisa rappresenti l’inizio o la fine della presenza norrena sull’isola: saranno necessari ulteriori studi su altri reperti per provare a capire qualcosa in più su questa breve ma significativa invasione, che potrebbe ribaltare la storia che abbiamo finora studiato.
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Fonte: Nature
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