Il marito le diede fuoco, oggi Valentina riceve una mano bionica di ultima generazione

Dopo l’aggressione subita dal marito nel 2011, Valentina Pitzalis è diventata un simbolo della lotta contro la violenza delle donne

Dopo l’aggressione subita dal marito nel 2011, Valentina Pitzalis è diventata un simbolo della lotta contro la violenza delle donne. Oggi per lei è “un giorno fantastico”

Oggi inizia una nuova vita per Valentina Pitzalis: la 38enne che fu sfigurata dal marito dieci anni fa e che nell’aggressione perse un braccio, ha ricevuto un arto bionico di ultima generazione, che le permette di muovere le dita e sollevare pesi. È la prima volta che questo tipo di arto così evoluto, realizzato su progetto inglese, viene applicato in Italia, presso l’Officina Ortopedica Maria Adelaide di Torino. L’arto artificiale si infila come un guanto sulla parte monca, senza bisogno di un intervento chirurgico.

Per Valentina oggi è un giorno fantastico: la donna non si è mai persa d’animo, malgrado i 32 interventi chirurgici a cui è stata sottoposta dopo che il marito Manuel, nel 2011, la cosparse di benzina e le diede fuoco (rimanendo lui stesso ucciso nell’incendio che provocò per sfregiare la compagna), e con gli anni è diventata paladina e simbolo della strenua lotta contro la violenza sulle donne: lodevole il suo impegno sui social e nelle scuole, a contatto con i ragazzi, per parlare di parità di genere e di rispetto per le donne.

Sono qui per dire a tutte le donne che con la forza e il coraggio ce la possiamo fare a cambiare il mondo e noi stesse, perché nulla del genere accada più a nessuna – ha affermato. – Se sono arrivata fino a qui è grazie a tutte le persone, e sono tante, che da dieci anni mi aiutano. È importate che le donne non siano mai lasciate sole. Se qualcuno mi avesse spiegato certe cose prima, forse non sarei mai arrivata a patire tutto questo.

La protesi, prima in Italia, è realizzata in titanio e carbonio, pesa circa 700 grammi e può essere comandato da Valentina attraverso elettrodi a contatto con i muscoli dell’avambraccio. Permette 14 movimenti delle dita e del polso, con il pollice che può muoversi sia in modo oppositivo alle altre dita che in movimento laterale – è la protesi che permette più movimenti in assoluto fra quelle realizzate finora. La mano è alimentata a batterie al litio che si ricaricano con un cavo USB, come un qualsiasi cellulare. Purtroppo il costo di questa tecnologia è ancora proibitivo: ben 40.000 euro, di cui solo un terzo coperti dall’assistenza sanitaria nazionale – i restanti costi di acquisto sono stati sostenuti dalle associazioni Fare X Bene e Doppia Difesa, nate per garantire a Valentina assistenza sanitaria e legale dopo lo sfregio.

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Fonte: ANSA / Instagram

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