Usa l’asterisco per sembrare al passo coi tempi, ma la pubblicità Chicco sui papà sembra uscita da una rivista anni ’50

La nuova campagna pubblicitaria Chicco sui papà scatena indignazione e polemiche tra gli utenti, è un'accozzaglia di stereotipi di genere

L’identikit del papà perfetto? “Un personaggio che sa rendersi utile”, per chi ama il pragmatismo e, per chi ha più l’animo romantico, “cavaliere senza macchia e senza paura che non teme notti insonni e pannolini sporchi”.

No, non è una trovata scherzosa né una pubblicità riesumata da una rivista degli anni ’50. Si tratta della nuova campagna pubblicitaria rivolta alle donne e diffusa sui canali social dello storico marchio Chicco, leader nella vendita degli articoli per l’infanzia.

L’identikit del papà perfetto secondo Chicco

Pensavate fosse finita qua? Niente affatto. Adesso arriva il bello. Il post apparso su Facebook prosegue elencando i segni particolari del papà: “alleato perfetto per giocare con tu* figl* quando non ci sei”.  Quindi cara mamma, il padre è quella figura, descritta quasi come se fosse un estraneo, che gioca con i TUOI, non con i VOSTRI figli. Insomma, il papà subentra nella vita dei bambini solo quando la mamma è assente perché, si sa fin dalla notte dei tempi, i figli sono di colei che li partorisce…

L’elemento che fa davvero sorridere è l’utilizzo dell’asterisco per far apparire il linguaggio più inclusivo e progressista, mentre il messaggio veicolato è terribilmente sessista.

Per Chicco il padre perfetto si distingue dagli altri anche per altri segni particolari: è colui che “sa stupirti risolvendo i problemi con soluzioni semplici e creative” ed è (udite udite!) “sempre disponibile per ogni lavoretto casalingo”. Leggendo tra le righe possiamo dire che il papà è un tecnico/giardiniere/idraulico (una sorta di Bob aggiustatutto), costantemente pronto a sfoderare martello, viti e le sue straordinarie abilità.

Dulcis in fundo… secondo Chicco il papà ha un’altra lodevole e utilissima qualità: “è il tuo alleato contro la frenesia (non solo natalizia)”. Una sorta di elfo? O uno psicologo a cui chiedere sostegno nei momenti difficili? La pubblicità lascia ampio spazio all”immaginazione…

Una valanga di critiche

Il risultato di questa campagna pubblicitaria a dir poco imbarazzante? Non ci vuole molto a immaginarlo. Il post comparso su Facebook è stato inondato da una pioggia di critiche e commenti sarcastici da parte degli utenti.

“Buongiorno, ha per caso dei papà edizione medievale della chicco? Perfetto, me ne dia due, uno per cortesia in confezione regalo che è per mia suocera, grazie” scrive qualcuno, usando del sarcasmo.

“Ah quindi mio marito non è semplicemente il padre di nostra figlia che vive (sporcando e di conseguenza sistemando) la nostra casa. È un aiutante. Speriamo almeno sia gratis, o potrebbe chiedermi anche una remunerazione?” commenta un’altra persona.

In tanti fanno notare che non basta qualche asterisco per essere davvero più all’avanguardia e superare le discriminazioni di genere. Altro che pubblicità progresso! Siamo di fronte a un’accozzaglia di stereotipi di genere triti e ritriti. Forse sarebbe il caso di parlare di pubblicità regresso…

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Fonte: Chicco (Facebook)

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