Solo uno studente italiano su 20 capisce ciò che ha letto, lo ha rilevato l'ultimo rapporto Ocse-Pisa. Prova anche tu il test dell'ocse!
L’indagine Ocse-Pisa 2018, indagine triennale promossa dall’Ocse, ha messo in luce la difficoltà dei ragazzi italiani a leggere e comprendere un testo, difficoltà già evidenziata in passato da altre analisi. La media, per quanto riguarda le superiori, rimane bassa rispetto agli altri paesi ed è peggiorata nel tempo. Basti pensare che solo 1 su 20 riesce a comprendere un testo dall’argomento non familiare, rispetto alla media Ocse di 1 su 10. E 1 su 4 studenti hanno problemi con le basi della lettura perché non riescono a capire di cosa parla un testo di media lunghezza.
L’indagine Ocse-Pisa, com’è risaputo, valuta le competenze dei 15enni in lettura, scienze e matematica e quest’anno sono stati circa 600mila gli studenti coinvolti, provenienti da 79 paesi, di cui 11.785 italiani.
Se in matematica le cose sono un po’ migliorate, con un punteggio medio di 487 in linea con gli altri paesi dove la media è di 489, la lettura è sotto la media Ocse, con un punteggio di 476 contro 487 della media generale, e per quanto riguarda le scienze, la situazione è peggiorata con un punteggio di 468 contro la media Ocse di 489.
Per quanto riguarda la lettura, gli studenti italiani riescono a comprendere, valutare e riflettere meglio che a individuare informazioni. Ma rimanendo comunque sotto la media.
Il nostro paese, secondo l’indagine, è a livello di Svizzera, Lettonia, Ungheria, Lituania, Islanda e Israele mentre tra i paesi con medie più alte ci sono le province cinesi di Beijing, Shanghai, Jiangsu, Zhejiang e Singapore.
Divari tra Nord e Sud, licei e istituti professionali, ragazze e ragazzi
Dall’indagine è risultato che al nord la media è migliore del sud e i liceali ottengono risultati migliori dei ragazzi degli istituti tecnici e professionali, di cui il 50% non raggiunge il livello 2, quello minimo.
Inoltre le ragazze sono risultate più capaci nella lettura rispetto ai ragazzi, differenza molto marcata soprattutto in Italia, con 16 punti rispetto ai 5 punti di differenza negli altri paesi Ocse.
Purtroppo si è anche notato che a parità di competenze, i ragazzi provenienti da contesti svantaggiati socialmente hanno maggiori difficoltà a progettare e anche solo immaginare il proprio futuro, e sono meno propensi a desiderare un titolo di studio superiore al diploma.
Per non parlare delle differenze di genere evidenziate dal fatto che tra le ragazze con ottimi risultati in matematica e scienze, solo una su otto si immagina al lavoro in un settore affine, a differenza dei maschi che, con una media di 1 su 4, si immaginano ingegneri o scienziati entro i 30 anni.
Insomma, ci sono tanti passi in avanti da fare intervenendo su un sistema che qualche falla, evidentemente, ce l’ha, perché incolpare sempre e solo i ragazzi è limitante.
E se anche voi volete mettervi alla prova, qui trovare il test Ocse-Pisa.
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