Una scultura di sabbia per ricordare Giulia Tramontano e il suo piccolo mai nato: il toccante omaggio su una spiaggia della Sardegna

Sulla spiaggia di Platamona, in Sardegna, è apparsa una scultura di sabbia gigante che ritrae Giulia Tramontano, ammazzata dal compagno, mentre accarezza con dolcezza il suo figlioletto nel pancione. A realizzare questo toccante omaggio artistico l'artista sardo Nicola Urru

L’agghiacciante storia di Giulia Tramontano, uccisa al settimo mese di gravidanza dal compagno, ha scosso tutta l’Italia. La sua è una delle decine di vite di donne che vengono spezzate ogni anno nel nostro Paese da partner accecati dalla smania di possesso, gelosia e da uno spietato egoismo.

Di giorno in giorno sulle pagine dei giornali emergono nuovi terribili retroscena di questo ennesimo femminicidio che si è consumato a Senago, in provincia di Milano, e sull’assassino, il 30enne Alessandro Impagnatiello, che l’ha accoltellata a morte per poi tentare di bruciare il cadavere.

In attesa che venga fatta ulteriore luce su questo caso e che la famiglia della giovane abbia giustizia, tantissimi italiani stanno dedicando un pensiero a Giulia e al piccolo che custodiva in grembo. Anche l’artista sardo Nicola Urru ha voluto mettere ricordarla e l’ha fatto con un potentissimo omaggio.

Sulla spiaggia di Platamona (in provincia di Sassari) ha realizzato una meravigliosa scultura di sabbia che ritrae Giulia intenta ad accarezzarsi il pancione per cullare amorevolmente quel bimbo che avrebbe chiamato Thiago. Per farlo si è ispirato alla foto, ormai divenuta familiare a tutti, scattata alla ragazza mentre era in vacanza ad Ibiza.

 

#LoSapevamoTutte, una violenza così precisamente riconoscibile e così odiosamente ricorrente che si innesta in mente e corpi di tutte le donne, e le abita” scrive l’artista sui social, pubblicando gli scatti di quell’opera d’arte temporanea vista dall’alto.

Sono centinaia i tweet e i post comparsi in questi giorni sui social che riportano l’hashtag #LoSapevamoTutte. Che Giulia non era fuggita volontariamente di casa le donne che vivono in Italia, dove ancora è fortemente radicata una mentalità maschilista e misogena, lo avevano capito fin da subito. E immaginavano che dietro la sua misteriosa scomparsa ci fosse il suo compagno e che quel bimbo non sarebbe mai venuto al mondo.

Lo sapevano, anzi forse lo sapevamo tutti. Perché siamo ormai abituati alla lunga scia di sangue di ragazze, ragazzine e donne, umiliate e annientate da maschi che a parole dicono di amare, ma nei fatti feriscono in mille modi (spesso anche subdoli) fino a trasformarsi in aguzzini. Perché l’amore è tutto il contrario del possesso e della prevaricazione.

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Fonte: Nicola Urru/Facebook

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