Un medico di base per i senza fissa dimora: ottiene il via libera all’unanimità della Camera la proposta di legge per l’assistenza sanitaria alle persone che vivono per strada. Il testo ora passa all’esame del Senato
Assistenza sanitaria anche alle persone senza fissa dimora: un diritto non così scontato che ora trova ragione d’essere in una proposta di legge appena approvata alla Camera dei Deputati e che, per ora, prevede l’avvio di una fase di sperimentazione.
Per i due anni 2025 e 2026, infatti, verranno coinvolte solo 14 città metropolitane (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia) con uno stanziamento complessivo di 2 milioni di euro.
Le persone senza fissa dimora potranno iscriversi nei registri delle Asl con l’aiuto delle associazioni cui fanno riferimento e che – secondo i calcoli del PD che ha avanzato la proposta – sono tra le 50mila e le 60mila persone.
Già in passato, in ogni caso, Regioni come Emilia-Romagna, Liguria, Abruzzo, Puglia o Marche avevano autonomamente approvato delle norme che garantiscano un medico di base alle persone senza dimora. A queste si è poi aggiunto il Piemonte, che nel 2022 ha istituito la figura del “tutor socio-sanitario”con il compito di accompagnare le persone senza dimora nella presa in carico socio-sanitaria.
Il testo ora passerà al Senato.
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