Scoperta in Ucraina una grande fossa comune con i resti di migliaia di vittime senza nome

Nel sito sono presenti i resti di un numero di vittime tra 5000 e 8000 ma i corpi potrebbero essere anche di più.

I resti di migliaia di vittime sono stati scoperti in una grande fossa comune a Sud di Odessa, in Ucraina.

Si ritiene che il sito, emerso durante i lavori di esplorazione per ampliare l’aeroporto, risalga alla fine degli anni ‘30. Le vittime potrebbero dunque essere state uccise dalla polizia segreta sovietica durante il governo di Joseph Stalin in Unione Sovietica.

Tra il 1938 e il 1941 si stima infatti che circa 8.600 persone siano state condannate a morte dalla polizia segreta sovietica a Odessa. Secondo gli storici, durante lo stesso periodo in Ucraina sarebbero state uccise milioni di persone. Un vero e proprio genocidio, orchestrato da Stalin.

Sebbene sia  difficile sapere con certezza a quante persone corrispondano i resti, si ritiene che nella fossa comune siano state seppellite tra le 5000 e le 8000 persone, divise in 29 differenti tombe. Si tratta di una delle più grandi fosse comuni dell’era staliniana dell’Ucraina.

Il numero delle vittime seppellite potrebbe essere anche maggiore perché gli scavi non sono ancora stati ultimati. Inoltre, accanto a questa grande fossa comune potrebbero essercene altre.

Poiché i documenti e i registri dell’epoca sono conservati in Russia, risulta impossibile identificare a chi appartengano i resti dunque probabilmente queste vittime saranno destinate a rimanere senza nome.

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Fonte di riferimento: Indipendent/BBC

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