Tupperware: l’iconico marchio dei contenitori colorati dichiara bancarotta (e cerca acquirenti)

La decisione da parte dell'azienda è dovuta a gravi difficoltà finanziarie. Il marchio cerca ora nuovi acquirenti per rilanciarsi in un mercato sempre più competitivo e attento all'ambiente

Il marchio americano Tupperware, icona colorata della conservazione domestica, ha annunciato la sua bancarotta dopo 78 anni di attività. L’azienda, nota per i suoi contenitori in plastica variopinti e il caratteristico sigillo, è alla ricerca di nuovi proprietari per affrontare le sfide del mercato moderno e attrarre una clientela più giovane.

Un marchio in crisi

Dopo 78 anni di attività, Tupperware ha avviato la procedura fallimentare statunitense ai sensi del capitolo 11, a causa delle crescenti perdite dovute alla scarsa domanda dei suoi prodotti. L’azienda, fondata nel 1946 dal chimico Earl Tupper, ha visto la sua popolarità esplodere negli anni ’50 e ’60 grazie alle “feste Tupperware“, dove le rappresentanti di vendita, per lo più donne, presentavano la gamma di contenitori di plastica.

Le cause del declino

Nonostante una breve rinascita durante la pandemia di Coronavirus Tupperware ha subito un calo delle vendite negli ultimi anni. L’azienda ha faticato a competere con i concorrenti che offrono contenitori più economici e a raggiungere i più giovani sui social media come TikTok e Instagram.

Inoltre, l’aumento dei costi di manodopera, trasporto e materie prime, come la resina plastica, avvenuto dopo la pandemia, ha ulteriormente messo sotto pressione l’attività di Tupperware.

La ricerca di nuovi acquirenti e il ricorso al Capitolo 11

I dirigenti di Tupperware hanno dichiarato di essere alla ricerca di potenziali acquirenti in grado di “proteggere il suo marchio iconico e promuovere ulteriormente la trasformazione di Tupperware in un’azienda incentrata sulla tecnologia e incentrata sul digitale“.

La presidente e amministratore delegato di Tupperware, Laurie Ann Goldman, ha affermato: “Negli ultimi anni, la posizione finanziaria dell’azienda è stata gravemente influenzata dal difficile contesto macroeconomico. Di conseguenza, abbiamo esplorato numerose opzioni strategiche e abbiamo stabilito che questa è la strada migliore da seguire. Questo processo è pensato per fornirci una flessibilità essenziale mentre perseguiamo alternative strategiche per supportare la nostra trasformazione in un’azienda digitale e guidata dalla tecnologia, meglio posizionata per servire i nostri stakeholder”.

Il ricorso al Capitolo 11 della legge fallimentare statunitense permette a Tupperware di continuare le operazioni mentre ristruttura il suo debito e cerca nuovi investitori. L’azienda ha dichiarato che intende ottenere l’autorizzazione del tribunale per continuare a vendere i suoi prodotti e che intende definire una procedura di vendita per l’attività. Tupperware ha inoltre assicurato che continuerà a pagare gli stipendi dei dipendenti e a compensare i fornitori per i beni e i servizi forniti durante questo periodo.

Un futuro incerto

Il futuro di Tupperware è incerto. Nonostante l’azienda abbia affermato che continuerà a operare durante il procedimento fallimentare, la sua capacità di rilanciarsi in un mercato sempre più competitivo e attento all’ambiente è una sfida ardua.

Susannah Streeter, responsabile del settore finanziario e dei mercati presso Hargreaves Lansdown, ha commentato: “La festa è finita da un po’ per Tupperware. I cambiamenti nel comportamento degli acquirenti hanno spinto i suoi contenitori fuori moda, poiché i consumatori hanno iniziato a liberarsi dalla dipendenza dalla plastica e a trovare modi più rispettosi dell’ambiente per conservare il cibo. C’è ancora la possibilità di trovare un acquirente per l’azienda, ma poiché la plastica è considerata tutt’altro che fantastica tra i consumatori attenti all’ambiente, rivitalizzare il marchio sarà una lotta ardua”.

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