Una chiamata che ha fatto il giro del web, arrivando fino ai vertici della Roma. Un appello quasi disperato da parte di Edoardo che ha scelto di andare in Svizzera a terminare le sue sofferenze, ma proprio quel giorno c’è la finale di quella competizione persa all’ultimo lo scorso anno
AGGIORNAMENTO: Dopo che la notizia è diventata virale, il tifoso giallorosso protagonista della vicenda che ha ammesso di aver mentito alla radio. “La mia non è una malattia terminale ma comunque è cronica e incurabile. Ci convivo da anni e ho iniziato una cura sperimentale che mi costringe ad andare fuori Italia. Però in Svizzera al momento non vado. Quella telefonata alla radio, che mai avrei pensato avrebbe suscitato tanto scalpore, l’ho fatta perché mi faceva ridere che, pur in una situazione dolorosissima, il mio pensiero fosse sempre alla Roma, come pure oggi. Io scherzo sempre, la leggerezza mi aiuta” ha raccontato Edoardo ai microfoni dell’Adnkronos.
Una telefonata ad una radio romana, tra le più famose, durante lo spazio dedicato alle chiamate dei tifosi è diventata virale, commovendo tutti ed arrivando fino ai diretti interessati. Siamo nel programma Te la do io Tokyo di Tele Radio Stereo, all’altro capo del telefono c’è Edoardo.
Edoardo però fa una richiesta strana, non vuole parlare prettamente di risultati calcistici. La sua voce si incrina un po’ mentre racconta qualcosa di ben più importante di una partita, spiazzando i conduttori e gli ascoltatori:
Io ho una malattia terminale, tale che non mi fa morire ma la qualità della vita è quella che è. Ho già preso accordi con una clinica in Svizzera, mi ha mandato le date.
Il riferimento è chiaro, nonostante Edoardo provi a stemperare il tutto con qualche battuta ed un tono più leggero: sta parlando di un appuntamento con un istituto elvetico per il suicidio assistito o l’eutanasia.
“Cerchiamo di vincerla”
Gli svizzeri sono strani, è come se stessi organizzando una gita a una spa. Una delle date che mi hanno proposto è il 22 maggio. E nella mia testa è scattato qualcosa, mi sono detto: ‘Ma io il 22 maggio ho qualcosa da fare’. Poi mi sono ricordato, è la finale di Dublino’.
Edoardo è infatti un tifoso sfegatato della Roma e il suo pensiero è andato all’Europa League. Questa sera si disputerà il ritorno dei quarti di finale con il Milan, in palio c’è un posto in semifinale. L’anno scorso la sua squadra del cuore è arrivata ad un passo da alzare la coppa, ma si è fermata in finale sconfitta a Budapest ai rigori contro il Siviglia.
E così Edoardo ha un sogno, portare a casa quella coppa. Probabilmente sarà il suo ultimo desiderio, prima di farla finita e troncare definitivamente con tutte le sofferenze che sta passando. Tra le lacrime, conclude il suo intervento:
Se c’è una cosa che vorrei, anche se è l’ultima… Ho fatto tutto quello che potevo fare, ma se c’è una cosa che vorrei è questa coppa e basta. Sempre forza Roma. E cerchiamo di vincerla.
La Roma sta provando a rintracciarlo
Da qui è partito il tam tam sui social, con gli utenti che stanno cercando di rintracciare Edoardo. E non solo loro perché il suo “appello” è arrivato fino alla squadra con l’allenatore della Roma Daniele De Rossi che ne ha parlato in conferenza stampa spiegando come la società si sia subito mossa per cercarlo. Al momento, però, ancora nessuna traccia di lui:
Possiamo promettergli l’impegno di tutti noi, ci ha toccato profondamente. La società lo sta rintracciando, sempre che lui voglia esserlo e non voglia restare nell’anonimato. Abbiamo anche contattato la radio per capire chi sia e poter fare ciò che possa fargli piacere. Non sappiamo neanche come comportarci perché è una cosa molto delicata, ma se possiamo fare un appello è che non riusciamo a rintracciarlo, se ha voglia di contattarci siamo qui.
Un racconto che ha toccato non solo la Roma e l’ambiente giallorosso, ma anche il mondo dello sport in generale e tanti tifosi che hanno parlato con De Rossi della telefonata:
Mi hanno chiamato in tantissimi. Anche i miei colleghi e amici, mi ha scritto stamattina anche Emiliano Viviano quasi in lacrime… ma noi più di tanto non possiamo fare e rispettiamo anche la sua volontà eventualmente di restare dietro le quinte… ma se avesse voglia di visitarci, di incontrarci, non lo so… siamo qui lo stiamo cercando e non riusciamo a trovarlo.
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