L’attivista Thomas Brail si attacca a un albero contro la realizzazione dell’autostrada ad alto impatto ecologico

Thomas Brail ha deciso di appendersi ad uno dei platani che verrà abbattuto per far spazio all’autostrada A69 che collegherà Tolosa e Castres

Gli attivisti ci hanno abituato a proteste plateali per far valere le proprie ragioni, più o meno giuste che siano. L’ultima azione diventata virale in ordine di tempo ha visto come protagonista l’attivista ambientale Thomas Brail. Da ieri, infatti, ha deciso di dire “no” al progetto di costruzione dell’autostrada A69.

Per farsi notare dai media e dai giornali e dar eco al suo messaggio, si è appeso a un albero tra Tolosa e Castres. Da lì ha lanciato un appello ai prefetti di Tarn e Haute-Garonne contro la realizzazione della A69 tra le due città.

Il suo gesto è arrivato dopo una mobilitazione che ha riunito diverse centinaia di persone non favorevoli al progetto. Brail ha rinnovato, rivolto ai prefetti, il suo invito a dialogare con le associazioni per trovare un accordo.

L’attivista si è simbolicamente legato proprio a uno dei platani che verrà abbattuto durante i lavori di realizzazione della A69 per far spazio all’infrastruttura.

Ne viene constato il forte impatto dal punto di vista ecologico

Entriamo ora più nel dettaglio rispetto a questa autostrada e cerchiamo di capire perché è tanto dibattuta. I lavori per la sua costruzione sono stati avviati all’inizio del mese dal concessionario Atosca (composto da NGE, Ascendi – il secondo operatore autostradale del Portogallo – e dai fondi infrastrutturali Quaero e TIIC).

Tuttavia sono in corso diversi ricorsi amministrativi per impedirne la realizzazione. La rete dovrebbe collegare l’A68 alla tangenziale di Castres tramite un raccordo autostradale a 2 corsie tra Castres e Verfeil per una lunghezza totale di circa 54 km.

Il progetto di mettere in collegamento Tolosa e Castres risale agli anni 2000. Come detto, però, fin da subito sono montate le polemiche. Le associazioni collettive RN126 e PACT (“Pas d’Autoroute Castres Toulouse”) criticano infatti l’idea e ne denunciano il forte impatto dal punto di vista ecologico.

Inoltre si sono schierate contro l’autostrada A69 perché andrebbe a penalizzare gli automobilisti e consumatori, in quanto le attuali superstrade libere diventeranno a pagamento una volta integrate nell’autostrada e nel prezzo del pedaggio.

Brail non è nuovo a proteste di questo tipo

L’attivista non è nuovo per azioni del genere, che spesso e volentieri culminano nell’arrampicarsi su un albero e rimanere lì in attesa che qualcosa si smuova. Nel 2020, ad esempio, Thomas Brail era rimasto seduto per 28 giorni su un platano situato nel 7° arrondissement di Parigi, davanti al Ministero della Transizione Ecologica, per salvare 25 platani di Condom.

Tuttavia alla fine il suo gesto, seppur abbia avuto molta rilevanza sui social, non è servito a nulla perché i platani sono stati ugualmente abbattuti.

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