Thich Nhat Hanh, gli indimenticabili insegnamenti del più popolare maestro Zen al mondo

Si è spento nel 2022, all'età di 95 anni, uno dei monaci buddhisti più famosi ed importanti al mondo. Ripercorriamo la sua vita e la sua filosofia

Il monaco buddhista Thich Nhat Hanh è scomparso nel 2022 all’età di 95 anni. Vietnamita, aveva trascorso buona parte della sua esistenza lontano dal Paese natale, esiliato per il suo impegno pacifista: negli anni ’60, infatti, si era scontrato con i governi del Vietnam del Nord e del Sud, nonché con quello degli Stati Uniti, per il conflitto armato che ha dilaniato il Paese per circa vent’anni. Solo nel 2005 ha ottenuto il permesso per una visita nel suo Paese, e solo tre anni fa, ormai anziano e malato, vi ha fatto ritorno in modo definitivo. Alcuni anni fa, nel 2014, il maestro era stato colpito da un ictus che lo aveva lasciato semiparalizzato e incapace di parlare.

È stato considerato uno dei maestri zen più popolari al mondo, e grande promotore della mindfulness. La notizia è stata data da Plum Village, l’organizzazione da lui stesso fondata che ha visto nascere molti monasteri buddhisti in giro per il mondo, anche in Occidente. Il più grande di questi si trova nei pressi di Bordeaux, nella Francia meridionale: ospita circa 200 monaci e monache ed è anche una meta per turisti provenienti da tutto il mondo che vogliono riconnettersi con il proprio io interiore e iniziare a condurre un’esistenza più intenzionale. Altri monasteri famosi sono stati fondati in Germania, Australia, Thailandia, Hong Kong e negli Stati Uniti.

È stata aperta la camera ardente per l’intera settimana – per permettere ai fedeli e a coloro che hanno tratto linfa vitale dagli insegnamenti del maestro di omaggiarlo come merita. Il prossimo sabato si svolgeranno i funerali.

(Leggi anche: La meditazione Mindfulness migliora la metria grigia del cervello, la scienza lo conferma)

Vita del maestro

Nato in Vietnam nel 1926, Thich Nhat Hanh aveva iniziato la sua carrier di Monaco buddhista all’età di 16 anni nel tempio di Tu Hieu: lì, si era impegnato attivamente nel movimento di rinnovamento della dottrina buddhista. Attivista per la pace in tutto il mondo e per la difesa dei diritti umani, allo scoppio della guerra del Vietnam scelte di non proseguire la vita contemplativa e meditativa all’interno dei monasteri, ma di aiutare attivamente le popolazioni locali colpite dalle armi e dalla povertà conseguente al conflitto – attraverso la fondazione del movimento del Buddhismo Impegnato.

La meditazione non è una fuga dalla società, ma un ritorno a noi stessi per vedere cosa sta succedendo. Dopo aver visto, bisogna agire. Con la consapevolezza sappiamo cosa fare e cosa non fare per essere d’aiuto.

Fu durante uno dei suoi viaggi negli Stati Uniti volti a chiedere la fine delle ostilità nel suo Paese natale, negli anni ’60, che conobbe anche il leader pacifista Martin Luther King, che lo aveva definito “un apostolo della pace e della non violenza” quando lo aveva nominato per il Premio Nobel per la Pace (1967). A seguito delle sue richieste di cessare i conflitti, i governi del Vietnam del Nord e del Sud gli negarono il diritto di rientrare in patria, dando avvio ad un lunghissimo esilio durato ben 39 anni.

C’è bisogno di una rivoluzione che parta da ciascuno di noi. Abbiamo bisogno di alzarci ed innamorarci del mondo: la nostra felicità personale e collettiva e la nostra sopravvivenza dipendono da questo.

Dall’esperienza dell’esilio nacquero i viaggi di Thich Nhat Hanh – una sorta di opera missionaria nel mondo volta a diffondere i suoi messaggi di pace e fratellanza universali. A partire dagli anni ’70 il maestro si trasferì in Francia dove, dopo un periodo di insegnamento presso l’università Sorbona di Parigi, creò la comunità buddhista del Plum Village – attualmente considerato il più grande ed attivo monastero buddhista di tutto l’Occidente: qui si apprendono pratiche meditative (meditazione camminata o seduta, meditazione del cibo, rilassamento profondo…) ma si impara anche a vivere consapevolmente nel mondo, applicando i principi della Mindfulness – ovvero l’essere qui ed ora, concentrati sul presente e sulle sue sensazioni.

Con l’atto di respirare consapevolmente entri in te. Il tuo corpo sta respirando e, il tuo corpo è la tua casa. Così in ogni respiro puoi tornare a te stesso. Se riesci a prenderti soltanto qualche minuto per calmare il tuo corpo e, la tua mente, la gioia diventa possibile.

Thich Nhat Hanh ha diffuso la propria dottrina e i propri insegnamenti attraverso più di cento libri, tradotti in moltissime lingue e divenuti best sellers in tutto il mondo (anche in Italia). Tra i titoli più famosi ricordiamo “Spegni il fuoco della rabbia” (2001), “Il cuore dell’insegnamento del Buddha” (1997), “La pace è ogni passo” (1990).

A volte la tua gioia è la fonte del tuo sorriso, ma spesso il tuo sorriso può essere la fonte della tua gioia.

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Fonti: ANSA / Plum Village

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