125 alunni di scuole primarie di Strasburgo indossano giubbotti dotati di GPS per tracciare i loro movimenti durante la ricreazione per misurare le disuguaglianze nei cortili scolastici
A Strasburgo, il comune ha lanciato un esperimento innovativo per affrontare le disuguaglianze di genere nei cortili scolastici. Da sei mesi, 125 alunni di scuole primarie partecipano volontariamente a un progetto che utilizza giubbotti dotati di GPS per tracciare i loro movimenti durante la ricreazione.
I dati raccolti servono a mappare l’occupazione dello spazio nei parchi giochi e a individuare eventuali disparità tra maschi e femmine. L’obiettivo principale è analizzare come i bambini utilizzano le aree comuni, con particolare attenzione al fenomeno per cui una minoranza, prevalentemente maschile, occupa la maggior parte dello spazio disponibile.
I risultati preliminari indicano che il 20% degli studenti, spesso ragazzi più grandi, utilizza l’80% del parco giochi, mentre le ragazze e i bambini più piccoli si trovano confinati ai margini. Christelle Wieder, responsabile dell’uguaglianza di genere a Strasburgo, ha sottolineato che questi dati evidenziano una “discriminazione spaziale di genere” che si radica fin dall’infanzia.
Si vuole trasformare le aree scolastiche in luoghi più accessibili
Per contrastare questa dinamica, il comune intende ridisegnare i cortili scolastici, introducendo spazi più inclusivi e verdi, come giardini condivisi o aree non dedicate esclusivamente agli sport tradizionalmente maschili, come calcio e basket.
Il progetto, che si inserisce nel programma più ampio “Corsi Oasis” avviato nel 2021, mira a trasformare le aree scolastiche non solo in spazi più sostenibili, ma anche in luoghi che favoriscano l’uguaglianza e nuove interazioni sociali. Entro due anni, Strasburgo punta a rendere il 65% dei suoi cortili più verdi ed equamente accessibili a tutti i bambini.
Il dibattito attorno a questa iniziativa è acceso. Alcuni critici, soprattutto da ambienti conservatori, considerano il progetto controverso, sostenendo che possa minare le libertà individuali. Tuttavia il comune difende l’esperimento, affermando che creare spazi pubblici più equi non mira a eliminare le differenze, ma a garantire che ragazze e ragazzi abbiano le stesse opportunità di crescere e socializzare.
L’analisi comportamentale e la riqualificazione degli spazi scolastici rappresentano un passo verso un modello educativo più inclusivo. Se l’iniziativa avrà successo, potrebbe ispirare altre città a seguire un approccio simile per combattere le disuguaglianze di genere sin dall’infanzia.
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