“Sono autistico e ne vado fiero”: dal palco con il papà Elio, il toccante messaggio di Dante contro i pregiudizi (a soli 12 anni)

Essere autistici, o neri o gay o sovrappeso, significa scontrarsi con lo scintillante mondo del pregiudizio. Significa anche scusarsi, a volte, come se la tua presenza in questo preciso mondo non fosse stata prevista. Come se ti presentassi a una cena senza invito e, all’ultimo secondo, fossi costretto a voltare le spalle, faccia contro al muro per espiare una colpa

“Sono autistico e ne vado fiero, rispettate tutte le persone autistiche”. Lui è Dante, Dante Belisari, e sì, il suo mondo è esattamente quello che lui vuole. Né è orgoglioso, capelli scompigliati e 12 anni.

Sale sul palco del “Concertozzo” a Bergamo degli Elio (suo padre, ndr) e le storie tese con Nico Acampora, creatore di Pizzaut, la pizzeria gestita da ragazzi autistici, e si presenta.

Sono autistico e ne vado fiero”, così Dante, da vero figlio d’arte, affronta la folla riunita all’Arena Fiera della band del padre, nuovamente insieme per una serata organizzata con il Trio Medusa e Radio Deejay, oltre a Cesvi.

Dopo che Nico Acampora ha spiegato che “attraverso il lavoro questi ragazzi hanno scoperto altre caratteristiche della loro vita” e poi ha presentato “il mio aiutante Dante” al quale ha passato il microfono:

Ciao Bergamo, fatevi sentire – ha urlato il ragazzo. Il mio nome è Dante, il cognome è Belisari ma, vabbè, a nessuno interessa, e sì, sono autistico e ne vado fiero. Godetevi lo spettacolo, vi lascio in pace, ma per favore rispettate tutte le persone autistiche – ha aggiunto.

Ricordando poi a tutti che “la terra dei cachi è la terra dei cachi”.

pizzaut elio

©PizzAut nutriamo l’inclusione

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Fonte: PizzAut nutriamo l’inclusione

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