A volte non ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati. Di quanto il cibo che portiamo ogni giorno sulle nostre tavole sia prezioso. Questo festival celebrato a Bali ci ricorda l'importanza di essere grati (anche verso il cibo)
Negli ultimi anni, complice una rinnovata sensibilità nei confronti di tematiche come il benessere, la crescita interiore e la spiritualità, numerose persone si sono dedicate alla stesura dei cosiddetti diari della gratitudine.
Si tratta fondamentalmente di dedicare qualche minuto al giorno a una breve analisi di ciò che è accaduto nel corso della giornata per identificare quali siano i doni che le ultime ventiquattr’ore ci hanno offerto. E imparare a ringraziare noi stessi, le altre persone, la vita stessa, per quello che ci ha donato. In questo modo ci abituiamo a non dare tutto per scontato, come spesso accade nelle nostre frenetiche esistenze dominate dalla materia e da un pizzico di cinismo.
Che c’entra il diario della gratitudine, vi chiederete a questo punto, con il festival “Soma Ribek”, celebrato nell’affascinante isola di Bali due giorni dopo il “Saraswati Day”? Ebbene, questa ricorrenza è la massima espressione collettiva della gratitudine.
Un esempio prezioso per chiunque voglia imparare a coltivarla, adottando uno sguardo diverso su se stesso e sul mondo. A volte guardare altrove è il miglior modo per ampliare le prospettive e mettere in discussione le nostre (fragili) certezze.
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Ebbene, nell'”isola degli dei”, dove la spiritualità è di casa e si respira ovunque una forte connessione con l’invisibile, esprimere gratitudine verso il cibo, parte integrante della vita quotidiana, così prezioso per la sopravvivenza di tutti noi, è un dovere morale. Una necessità interiore.
Ecco perché, durante questa ricorrenza, la gente del posto ferma momentaneamente le proprie attività agricole, smette di macinare o vendere riso (alimento base di Bali), in segno di rispetto.
Si ringraziano le principali divinità coinvolte, il dio supremo Sang Hyang Sri Amerta, che conferisce prosperità, e Dewi Sri, la dea balinese del riso e della fertilità, a cui si rivolgono delle offerte e delle preghiere per ottenere prosperità.
Si smette di fare per prendersi il giusto tempo per riflettere su quanto sia importante prendersi cura delle fonti di prosperità della vita, come il cibo. E non darle per scontate. Ma anche per ricordare che è importante essere selettivi nella scelta degli alimenti evitando di mangiare troppo per migliorare la propria salute.
Questo sì che è lo spirito giusto per abbracciare la gratitudine!
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FONTI: Bali Live/Ubud Good Travel
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