Škoromati, origini e storia delle maschere di Carnevale più antiche della Slovenia

Probabilmente non sono le maschere tradizionali slovene più famose del Carnevale, ma sicuramente le più antiche. Scopriamo le loro origini e la loro storia

Il Carnevale della Slovenia pullula di interessanti tradizioni che uniscono passato e presente. Oltre alle sfilate più moderne, in diverse località è possibile ammirare maschere di antichissime origini, tra cui le più note sono probabilmente i “Kurenti”, che con i loro rumorosi campanacci allontanano l’inverno aprendo le porte alla primavera.

Ma i Kurenti, pur essendo i più famosi, non sono antichi quanto gli “Škoromati”, a quanto pare originari del villaggio di Hrušica, sui monti Brkini. Il loro costume si caratterizza per gli originali cappelli conici alti fino a 70 cm, abbelliti da fiori di carta crespa rossa, bianca e blu, e lunghissimi nastri colorati. Gli “Škoromati” indossano maschere di legno e alcuni di essi portano campanacci intorno alla vita.

“Škopiti”, noto anche con il nome di “Kleščar”, è il personaggio principale degli “Škoromati”, unico vero discendente dell’originale maschera medievale Scaramatta.

Ha un aspetto decisamente selvaggio e minaccioso: indossa una lunga giacca nera e un inquietante copricapo, mentre il suo corpo è avvolto da una grossa catena.

Volto e mani sono imbrattati di fuliggine, simbolo del potere vitale degli uomini, con cui gli “Škopiti” imbrattano le ragazze del villaggio, aiutati dagli “Škoromati” con campanacci, i più birichini.

Secondo la tradizione, i preparativi per Škoromatija iniziano il 26 dicembre: i Kápoti, i capi del Carnevale, si riuniscono per programmare il grande evento assegnando ruoli, programmando attività ed eventi vari.

Tra questi il più importante è la raccolta dei doni, “Poberija”, eseguita dai Poberini, che a differenza degli altri Škoromati non indossano maschere sul volto, in modo da essere riconoscibili, e si comportano in modo affabile e gentile.

Hrušica è ancora oggi il villaggio dove questa antica tradizione di origini pagane è stata conservata nel modo più simile alla forma originale. Come accadeva un tempo, gli Škoromati a Carnevale si riuniscono nel centro del villaggio e da qui i “Poberini” procedono alla raccolta dei doni di casa in casa.

Una volta raccolti i doni, che oggigiorno sono rappresentati principalmente da denaro (un tempo veniva regalato cibo), i Poberini ringraziano, augurano felicità e salute alla famiglia. Nel frattempo gli altri Škoromati vagano per il villaggio cantando e suonando, ridendo e scherzando.

Škoromatija, come spiega il sito Skoromati (ricco di informazioni su questa antica tradizione), termina con un rituale simbolico che si tiene il Mercoledì delle Ceneri, quando il Re del Carnevale, un burattino di paglia, viene rimosso dalla trave o dall’albero cui era stato appeso il primo giorno di Carnevale, per essere posizionato su una bara e portato in un luogo sacro localizzato fuori dal villaggio.

Qui il Re viene accusato di tutte le disavventure avvenute nell’anno appena concluso, quindi condannato a morte sul rogo. Le persone a questo punto danno fuoco al burattino aspettando che diventi cenere.

Come nel funerale di Farsang, la sepoltura del burattino si propone lo scopo di rimuovere simbolicamente il male dalla società. Allontanando la negatività, la comunità è “purificata” e pronta per accogliere la rinascita primaverile.

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FONTI: Skoromati/Slovenia.si

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