The Devil’s Gold: le foto che svelano il drammatico sfruttamento dei minatori di zolfo in Indonesia (FOTO)

Il reportage “The Devil’s Gold” (L’oro del diavolo) mostra lo sfruttamento dei minatori indonesiani, lavoratori invisibili che si operano presso il cratere vulcanico di Kawah Ijen, al cui interno si trova lo zolfo.

Il reportage “The Devil’s Gold” (L’oro del diavolo) mostra lo sfruttamento dei minatori indonesiani, lavoratori invisibili che si operano presso il cratere vulcanico di Kawah Ijen, al cui interno si trova lo zolfo.

Proprio lo zolfo è, appunto, l’oro del diavolo. Il reportage fotografico è stato realizzato da Luca Catalano Gonzaga. Gli scatti gli hanno permesso di diventare finalista del concorso Environmental Photographer of the Year 2015.

I minatori di zolfo in Indonesia svolgono un lavoro molto pericoloso e ricevono una paga irrisoria. Il cratere vulcanico di Kawah Ijen è una località nota ai turisti, poiché ospita un lago famoso per la sua tonalità turchese a dir poco ipnotizzante.

Pochi però conoscono le drammatiche condizioni di lavoro dei minatori in questa zona. Ogni giorno i minatori raggiungono la vetta del vulcano e si calano nel cratere, sfidando il caldo torrido e l’aria rarefatta, per andare alla ricerca dello zolfo, materiale prezioso che viene utilizzato per la fabbricazione di numerosi prodotti: dai fiammiferi alle batterie, dagli insetticidi ai fertilizzanti.

Il fotografo ha trascorso dieci giorni in questa zona dell’Indonesia alla fine del 2014 e con le sue immagini ha dato testimonianza delle fatiche quotidiane dei minatori. Molti di loro preferiscono lavorare di notte, quando il caldo è più tollerabile.

Qui l’estrazione dello zolfo è iniziata ufficialmente nel 1968. Ogni giorno circa 300 uomini lasciano il loro campo base e si mettono al lavoro, con uno scarso equipaggiamento protettivo. Solo in pochi ha

nno delle maschere antigas. In molti si coprono la bocca con delle sciarpe o degli stracci. In questo modo non riescono a proteggere occhi, gola e polmoni dai gas caustici.

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Per riuscire a garantirsi un minimo di guadagno, i minatori devono trasportare almeno 70 kg di zolfo al giorno. La loro aspettativa di vita è molto bassa e raggiunge a malapena i 50 anni. I minatori non vorrebbero mai che i loro figli facessero lo stesso lavoro e stanno cercando di spezzare questo circolo vizioso.

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Lavorano almeno 14 ore e guadagnano non più di 5 o 10 euro a giornata, a seconda di quanto zolfo riescono a ricavare. Negli ultimi 40 anni almeno 70 persone sono morte a causa di questo lavoro, per via dei fumi tossici emessi dal vulcano. Una storia che ci fa riflettere ancora una volta su quali dovrebbero essere le nostre reali priorità nella vita.

Qui il reportage “L’oro del diavolo” di Luca Catalano Gonzaga.

Marta Albè

Fonte foto: Luca Catalano Gonzaga

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